Dai ghiacci artici alla savana africana per raccontare il legame che unisce i popoli indigeni alle loro terre ancestrali. Dodici scatti che mostrano frammenti di vita quotidiana delle splendide tribù sempre più minacciate dalle multinazionali.
Dai ghiacci artici alla savana africana per raccontare il legame che unisce i popoli indigeni alle loro terre ancestrali. Dodici scatti che mostrano frammenti di vita quotidiana delle splendide tribù sempre più minacciate dalle multinazionali.
Sono immagini uniche e straordinarie, in cui si vedono momenti di svago, di socializzazione o di lavoro, ogni mese un nuovo ritratto indigeno. Le fotografie compongono il Calendario 2018 di Survival International, il movimento che da sempre si batte per i diritti delle tribù incontattate.
Si chiama ‘We, the people’ 2018 e raccoglie le immagini vincitrici del concorso fotografico che spegne quest’anno la terza candelina. Tribù viste attraverso l’obbiettivo di fotografi dilettanti e professionisti e rappresentati nella loro natura di conservatori dell’ambiente.
Scopo del concorso quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sui popoli indigeni, sulle loro vite e i problemi legati alla depauperazione delle risorse
“Nella nostra lotta per i diritti dei popoli indigeni le fotografie sono sempre state fondamentali. Siamo felici di aver visto partecipare così tanti fotografi, e speriamo che le loro immagini ci aiutino a motivare le persone ad aderire alla nostra missione e al movimento in difesa dei loro diritti” ha dichiarato Stephen Corry.
Popoli diversi, ma accomunati dallo stesso impegno per la difesa della natura visti da Timo Henry, Segundo Chuquipiondo Chota, Alice Kohler ,Sabine Hammes, Renato Soares, Mattia Passarini, Percy Ramírez Medina, Gabriel Uchida, Phillippe Geslin, Renato Soares, Geffroy Yannick, Giordano Cipriani.
Tutti gli altri scatti:
Altri straordinari scatti delle tribù indigene: