Ancora un rinvio da parte dell’Europa. La Commissione che domani avrebbe dovuto decidere sulla proposta di rinnovo dell’autorizzazione del glifosato fa marcia indietro. E non è la prima volta e probabilmente non sarà l’ultima. Le prossime riunioni sono previste per il 23 ottobre e poi per il 12 e 13 dicembre.
Ancora un rinvio da parte dell’Europa. La Commissione che domani avrebbe dovuto decidere sulla proposta di rinnovo dell’autorizzazione del glifosato fa marcia indietro. E non è la prima volta e probabilmente non sarà l’ultima. Le prossime riunioni sono previste per il 23 ottobre e poi per il 12 e 13 dicembre.
Non si andrà al voto domani, ma si discuterà solo della bozza del regolamento sul pesticida della Monsanto più utilizzato al mondo, il cui destino rimane ancora incerto. Che questo ennesimo stop sia dovuto alla notizia che il report dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) sulla non cancerogenicità del pesticida, è stato redatto copiando e incollando parti di un dossier della Monsanto?
Potrebbero essere state quelle cento pagine copiate a far riflettere? Forse. Ma sappiamo che più volte, erano stati sollevati dubbi sull’affidabilità di questo dossier, soprattutto dopo che lo Iarc insieme all’Organizzazione mondiale della Sanità, lo aveva considerato, come potenzialmente cancerogeno.
La battaglia, dunque, tra alti e bassi va avanti tra sospetti, inquinamento delle acque, malformazione degli organismi acquatici e pressing delle multinazionali dei pesticidi sulle agenzie europee sul rinnovo per altri dieci anni dell’utilizzo del glifosato.
In Italia, uno dei maggiori utilizzatori dell’erbicida, i dati ISPRA sul monitoraggio delle acque confermano la sua presenza sia nelle acque superficiali che in quelle sotterranee in percentuali che spesso superano i limiti consentiti.
Nel suo parere l’ECHA, l’Agenzia europea per le sostanze chimiche che comunque ha dato il via libera al glifosato, ha riconosciuto che provoca seri “danni agli occhi” ed è “tossico con effetti duraturi sulla vita in ambienti acquatici”.
In base a questo parere, in realtà l’erbicida risulterebbe incompatibile con gli obiettivi della Direttiva UE sull’uso sostenibile dei fitofarmaci e del relativo Piano di Azione Nazionale adottato dal nostro Paese, quanto meno rispetto alla tutela delle acque e degli ecosistemi acquatici.
Proprio alla vigilia di quello che sarebbe dovuto essere un giorno di votazione, la coalizione #StopGlifosato, che riunisce 45 associazioni italiane e di cui anche greenMe.it fa parte, ha inviato una lettera ai ministri delle Politiche Agricole, della Salute e dell’Ambiente per riaffermare che
“In una situazione di tale incertezza per una decisione che riguarda la salute dei cittadini – a partire dagli agricoltori che risultano i più esposti – e la tutela dell’ambiente, l’Italia può svolgere, come in precedenti occasioni, un ruolo fondamentale. Per questo è necessario che il Governo italiano confermi il parere contrario al rinnovo dell’autorizzazione del glifosato per altri 10 anni, assumendo la leadership di una coalizione di Paesi che mettono al primo posto la salute dei cittadini, la qualità dell’agricoltura e del cibo e la difesa dell’ambiente”.
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Nell’appello inviato ai ministri Maurizio Martina, Beatrice Lorenzin e Gian Luca Galletti, si chiede anche che:
“Il nostro Governo segua il percorso intrapreso dall’Austria che, attraverso l’Agenzia austriaca per la sicurezza alimentare, ha chiesto alla Commissione UE un’indagine sulla valutazione di rischio relativo al glifosato condotta dall’EFSA, proponendo che non si assumano decisioni in sede europea prima di aver fatto chiarezza sulla procedura seguita da questo agenzia, sia nelle ricerche effettuate che nella redazione del parere, in modo da escludere ogni possibile condizionamento da parte di terzi”.
E qualche risposta inizia ad aversi. Il ministro Martina su Twitter dice:
No alla rinnovo dell’autorizzazione europea per il Glifosate. Italia leader agricoltura sostenibile #StopGlifosato
— Maurizio Martina (@maumartina) 3 ottobre 2017
Dominella Trunfio