Ancora un rinvio sul fronte glifosato da parte dell’Europa. La decisione sul rinnovare le autorizzazioni all’erbicida più diffuso al mondo, slitta al 5 ottobre, quando il giudizio si sposterà in sede politica.
Ancora un rinvio sul fronte glifosato da parte dell’Europa. La decisione sul rinnovare le autorizzazioni all’erbicida più diffuso al mondo, slitta al 5 ottobre, quando il giudizio si sposterà in sede politica.
Appena una settimana fa, parlavamo del fatto che il report dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) sulla non cancerogenicità del pesticida più utilizzato al mondo, era stato redatto copiando e incollando parti di un dossier della Monsanto.
A darne notizia era il quotidiano inglese The Guardian, che sia stato questo il motivo del rinvio? Confermati i dubbi che gli studi non fossero indipendenti (ricordiamo, infatti, che in un primo momento il glifosato era stato classificato anche dall’Efsa come cancerogeno), l’Unione europea potrebbe decidere per uno stop alla vendite?
Sono tutte domande che per adesso, non trovano risposta in una battaglia che va avanti da tempo. Finora solo Francia e Svezia hanno votato no alla proroga di 10 anni, mentre schierati a favore ci sono i Paesi dell’est. Per l’autorizzazione serve una maggioranza qualificata ed è per questo che i ben informati pensano ad uno scontro all’ultimo voto.
Glifosato si, glifosato no. Nel marzo del 2015 lo Iarc definisce il glifosato come potenzialmente cancerogeno per gli esseri umani e cancerogeno per gli animali. Durissima la reazione della Monsanto, l’azienda che produce l’erbicida.
In soccorso, arriva l’ Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) che stabilisce che ‘è improbabile’ che ci sia un legame tra glifosato e cancro. Ma poi in questi giorni arriva la notizia, ancora non smentita, che il report dell’Efsa sia stato copiato da un dossier della Monsanto.
Nel frattempo che la querelle abbia un fine, la coalizione #StopGlifosato, di cui anche greenMe fa parte, chiede, attraverso la sua portavoce Maria Grazia Mammuccini:
“Ai ministri Martina, Galletti e Lorenzin di prendere la testa di una coalizione di paesi che puntano sulla salute dei cittadini, la qualità dei cibi e la difesa dell’ambiente: elementi, tutti questi, fondativi della identità europea. È essenziale che l’Italia mantenga la sua posizione, ma è anche importante che si attivi a livello europeo perché il verdetto tecnico di domani vada nella direzione giusta”.
E chiede inoltre all’Italia di seguire il percorso intrapreso dall’Austria dove l’agenzia per la sicurezza alimentare ha chiesto alla Commissione europea un’indagine ufficiale sul presunto plagio della valutazione di rischio.
Petizione #stopglifosato
Lo scorso 3 luglio, la coalizione ha consegnato un milione di firme attraverso la ICE (Iniziative dei Cittadini Europei). Questa iniziativa vuole chiedere alla Commissione Europea di:
• Proporre agli Stati membri dell’UE di mettere al bando il glifosato
• Riformare le procedure di approvazione dell’erbicida
• Prendere una decisione sulla riduzione dell’uso di pesticidi e erbicidi
Adesso l’obiettivo è quello di raggiungere due milioni di firme, per aderire alla petizione FIRMA QUI
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Dominella Trunfio