Cavalcare un elefante, un'esperienza che in molti cercano ancora. Ma dietro tutto ciò c'è un grande traffico che prevede lo sfruttamento degli animali a scopo di lucro. Il commercio dell'avorio infatti non è il loro unico nemico. I turisti, soprattutto in Thailandia, desiderano ad ogni costo cavalcare gli elefanti. Per questo è stata lanciata una petizione grazie alla quale ognuno di noi può contribuire a porre fine al loro sfruttamento ai fini turistici
Cavalcare un elefante, un’esperienza che in molti cercano ancora. Ma dietro tutto ciò c’è un grande traffico che prevede lo sfruttamento degli animali a scopo di lucro. Il commercio dell’avorio infatti non è il loro unico nemico. I turisti, soprattutto in Thailandia, desiderano ad ogni costo cavalcare gli elefanti. Per questo è stata lanciata una petizione grazie alla quale ognuno di noi può contribuire a porre fine al loro sfruttamento ai fini turistici.
I destinatari sono Tripadvisor e Lonely Planet che, nonostante l’impegno a non veicolare questo genere di turismo, non lo avevano ancora eliminato dai loro siti.
Gli elefanti sono notoriamente creature socievoli e intelligenti, caratteristiche che fanno gola all’industria del turismo, che si non si preoccupa affatto dell’abuso, della tortura e spesso anche della morte dei giovani esemplari, ammaestrati e tenuti prigionieri per far divertire i visitatori.
Bisogna ricordare, anche se appare superfluo, che si tratta di animali selvatici tenuti in cattività. Anche se addomesticati e nati in cattività, gli elefanti prigionieri mantengono ancora molti dei loro istinti naturali e dei comportamenti della vita in natura.
Per forzarli a comportarsi in modo innaturale per trarre un profitto, gli addestratori (chiamati mahouts) eseguono atti di incredibili crudeltà su questi animali, una pratica nota come Phajaan.
In cosa consiste? I cuccioli di elefante vengono rinchiusi in casse di legno, le gambe vengono schiacciate e i loro corpi pugnalati. Queste torture vanno avanti per anni fino a quando lo spirito dell’animale non viene piegato e sottoposto agli ordini dell’uomo. Molti elefanti non sopravvivono neanche alla brutalità di questo pseudo addestramento.
Per ogni elefante che regala tour turistici in Thailandia, quattro vengono uccisi. Di questo passo, nel giro di 5 anni la popolazione di elefanti asiatici si estinguerà.
Lo scorso anno Stephen Kaufer di TripAdvisor si era impegnato a smettere di vendere i biglietti sul sito e ad avviare il portale in cui i turisti potessero conoscere le attrazioni che sfruttano gli animali.
“TripAdvisor ha annunciato a ottobre 2016 il proprio impegno a introdurre una serie di iniziative uniche nel loro genere, che includono modifiche alle policy sulla vendita di biglietti per le attrazioni che coinvolgono animali e il lancio di un nuovo portale educativo per aiutare i viaggiatori a prendere coscienza degli standard di cura di specie protette, selvatiche e in cattività nel settore turistico, della loro interazione con i turisti e del loro impatto sulla salvaguardia degli animali selvatici. Facendo seguito a questo annuncio, TripAdvisor e il suo brand Viator hanno sospeso la vendita di biglietti per esperienze turistiche in cui i viaggiatori entrano in contatto fisico con animali selvatici in cattività o con specie in via d’estinzione, incluse, tra le altre, attrazioni che prevedono percorsi in sella a elefanti, accarezzare tigri e nuotare con i delfini. TripAdvisor ha inoltre sviluppato e lanciato un portale educativo legato alle attrazioni che coinvolgono animali presenti su TripAdvisor. Il portale, attualmente disponibile in inglese (al seguente link) e presto disponibile in altre lingue, contiene link e informazioni sulle pratiche di welfare degli animali, aiutando i viaggiatori a scrivere recensioni più consapevoli sulle loro esperienze e a prendere coscienza delle opinioni esistenti sulle implicazioni e sui benefici della salvaguardia di alcune attrazioni turistiche”.
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Possiamo fare qualcosa per porre fine a questo inutile massacro. Firmiamo la petizione in cui chiediamo di non promuovere e non sfruttare la tortura animale,
Per firmare la petizione clicca qui
Francesca Mancuso