A vincere al Palio di Siena alla fine è stata la resistenza animale, perché nessuno è riuscito a convincere il cavallo Tornasol a correre. Un rifiuto che ha bloccato il Palio per circa un’ora e mezza e alla fine la contrada della Tartuca non ha gareggiato.
A vincere al Palio di Siena alla fine è stata la resistenza animale, perché nessuno è riuscito a convincere il cavallo Tornasol a correre. Un rifiuto che ha bloccato il Palio per circa un’ora e mezza e alla fine la contrada della Tartuca non ha gareggiato.
Il Palio di Siena dedicato alla Madonna di Provenzano è stato vinto dalla contrada della Giraffa, ma i riflettori sono puntati tutti su Tornasol, il cavallo della Tartuca, montato da Trecciolino, al secolo Luigi Bruschelli.
Ogni anno, il Palio di Siena viene condannato da associazioni animaliste e ambientaliste secondo cui, quella che viene salutata come una tradizione irrinunciabile, non è altro che ‘uno spettacolo dove i cavalli sono sottoposti a rischi e pericoli inutili‘.
Senza considerare tutto ciò che avviene prima che i cavalli si posizionino nei canapi per la mossa. Dal 1970 al 2015 in Italia sono morti circa 50 cavalli nelle gare ippiche. La sintesi di ciò che gli equini sono costretti a subire è ciò che è successo domenica al Palio.
Nessuno, né il suo fantino e neanche il barbaresco, ovvero colui che in questi giorni ha vissuto con il cavallo, è riuscito a convincere Tornasol a correre al suo Palio d’esordio. Il cavallo è un baio di cinque anni, nato in Italia nel 2012, un mezzosangue anglo-arabo montato da Bruschelli, un veterano delle corse.
Visibilmente innervosito, il cavallo della Tartuca ha ritardato l’inizio della gara di un’ora e mezza, ma alla fine ha vinto lui, costringendo la contrada al ritiro e diventando automaticamente il vincitore morale del Palio.
Di ciò che succede al Palio di Siena ne avevamo parlato qui:
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Dopo l’intervento della commissione veterinaria Tornasol è stato fatto rientrare nel cortile del Podestà lontano dai riflettori e dallo stress.
Una storia che fa riflettere ancora una volta, sul senso di tradizioni imposte dagli uomini agli animali.
Dominella Trunfio
Foto: La Nazione/Lazzeroni