Cambogia, la nuova star della musica indie non esiste!

Avete mai sentito parlare di Cambogia? No, non ci riferiamo allo stato del Sud-est asiatico ma ad un improbabile artista apparso dal nulla sui più importati canali di musica. Ebbene la nuova star della musica indie in realtà non esiste!

Avete mai sentito parlare di Cambogia? No, non ci riferiamo allo stato del Sud-est asiatico ma ad un improbabile artista apparso dal nulla sui più importati canali di musica. Ebbene la nuova star della musica indie in realtà non esiste!

Che storia è questa starete pensando? Una situazione un po’ particolare effettivamente. I brani di Cambogia, questo il nome scelto per il fantomatico artista lanciato su YouTube e Spotify, sono riusciti ad ottenere migliaia di visualizzazioni e circa 14 mila follower affascinati dallo stile indie simile a quello del più noto Calcutta.

Da poco però l'”amara” scoperta dei fan: non c’è nessun Cambogia! La casa di videomaking Ground’s Oranges che ha prodotto i video, secondo Agi, ammette che la persona che appare non è un musicista e nemmeno un attore ma uno qualunque, una persona di fantasia, un figurante che non sa neppure cantare (la voce non è sua) ma che si è prestato ad una colossale operazione di marketing ben riuscita. A svelare la verità sono stati i produttori stessi nell’ultimo video uscito:“le luci rosa”.

Leggete cosa scrivono i geniali autori sotto il video

Protagonisti di questo originale colpo di scena sono Davide Iannitti e Riccardo Nicolosi che raccontano di aver usato la musica indie senza neppure amarla. Certamente l’hanno ascoltata e studiata servendosene per copiarne lo stile e realizzare il loro colossale raggiro. E ci sono riusciti in pieno se pensate che Wired aveva definito Cambogia addirittura “Il più indie di tutti i cantanti indie” e i video erano riusciti ad accaparrarsi tanti fan (ma anche tante critiche!). Non solo, c’è anche chi ha tentato di scritturare Cambogia per qualche data in giro per l’Italia.

Insomma si può far crescere e diventare grande un progetto anche se si tratta di “fuffa” musicale (in questo caso per giunta falsa e costruita ad arte!). È ciò che ha voluto dimostrare tutta questa operazione che è partita da zero e ha ottenuto un buon successo, anche se il valore artistico del fantomatico Cambogia era discutibile e soprattutto ricalcava un po’ troppo il genere Calcutta (sembrava addirittura una parodia del giovane cantautore di Latina).

Quello che hanno voluto provare i due creativi videomaker forse lo sapevamo già: è possibile prendere una persona senza talento, costruirgli un personaggio, fargli cantare un pezzo orecchiabile e in breve tempo trasformarlo in un “artista” di successo!

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In conclusione questa vicenda ci insegna quanto può essere facile diventare un “mito” dal nulla solo grazie al sostegno di una forte squadra di marketing! Chi sarà il prossimo? Qualcuno vuole provare?

Francesca Biagioli

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