Dopo la notizia di pochi giorni fa di una nuova azione legale contro l’erbicida Roundup per il suo modo scorretto di fare pubblicità, arriva l’ennesimo colpo per la Monsanto. La California ha deciso di aggiungere il glifosato nell’ elenco delle sostanze chimiche accusate di provocare il cancro.
Dopo la notizia di pochi giorni fa di una nuova azione legale contro l’erbicida Roundup per il suo modo scorretto di fare pubblicità, arriva l’ennesimo colpo per la Monsanto. La California ha deciso di aggiungere il glifosato nell’elenco delle sostanze chimiche accusate di provocare il cancro.
Non si arrestano, fortunatamente, le iniziative contro il diserbante Roundup della Monsanto un po’ in tutto il mondo ma soprattutto negli Stati Uniti dove il glifosato (il principio attivo incriminato che si trova al suo interno) è particolarmente utilizzato su larga scala.
Questa volta la notizia arriva dalla California dove l’Office of Environmental Health Hazard Assessment (OEHHA), che si occupa della valutazione dei pericoli ambientali, ha annunciato che il 7 luglio il glifosato sarà aggiunto alla lista delle sostanze chimiche che possono provocare il cancro. A nulla è servito il fatto che la Monsanto abbia citato in giudizio lo Stato all’inizio di quest’anno per impedire l’inserimento del suo erbicida nella lista.
Un anno dopo, questa misura potrebbe portare anche ad ottenere un’etichetta di avvertimento sulle confezioni di erbicida su cui bisognerebbe aggiungere appunto l’indicazione della presenza di un principio attivo cancerogeno. Questo però non è certo che accada. La nota azienda di Saint Louis ha infatti presentato ricorso per evitare che anche questa imposizione venga confermata, con conseguenti danni di immagine ed economici non indifferenti.
La lotta si farà in tribunale dove la Monsanto deve difendersi anche dall’accusa di aver provocato diverse malattie agli agricoltori di tutto il mondo. Le autorità sanitarie della California stanno in realtà ancora valutando se il glifosato contenuto nel Roundup sia in un quantitativo sufficiente per diventare davvero un pericolo per la salute delle persone. L’argomento in California è particolarmente sentito in quanto si tratta del principale stato agricolo degli Usa ed è dal lontano 1974 che l’erbicida viene utilizzato nelle coltivazioni.
Una decisione, quella della California, che potrebbe essere da apri pista per altre iniziative contro il glifosato di grande rilevanza. Come ha dichiarato Nathan Donley, ex ricercatore sul cancro e scienziato presso il Center for Biological Diversity:
“La decisione della California la rende il leader nazionale nella protezione delle persone da pesticidi che causano il cancro. L’EPA americano (agenzia per la protezione dell’ambiente n.d.r) deve ora andare avanti e riconoscere che la valutazione più trasparente e scientifica del mondo ha collegato il glifosato al cancro”.
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Non è la prima volta che il glifosato viene aggiunto ad una lista simile, già l’Agenzia internazionale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la Ricerca sul Cancro (IARC) nel 2015 aveva classificato questa sostanza come “probabilmente cancerogena”.
Cosa aspettiamo a dire un deciso NO al glifosato in tutto il mondo?
Francesca Biagioli