Sono passati ormai quasi 20 giorni da quando il 5 maggio è divampato uno spaventoso incendio a Pomezia, in corrispondenza dei capannoni della EcoX. Da allora preoccupano i fumi e i focolai ancora accesi, mentre arrivano sia video che segnalazioni di malori. Arrivano anche altri dati Arpa, che però evidentemente non rassicurano abbastanza.
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Sono passati ormai quasi 20 giorni da quando il 5 maggio è divampato uno spaventoso incendio a Pomezia, in corrispondenza dei capannoni della EcoX. Da allora preoccupano i fumi e i focolai ancora accesi, mentre arrivano sia video che segnalazioni di malori. Arrivano anche altri dati Arpa, che però evidentemente non rassicurano abbastanza.
LA ECOX CONTINUA A BRUCIARE
Avevamo già documentato il riaccendersi di alcuni focolai la settimana scorsa, in particolare un nuovo allarme tra i residenti e i passanti era scattato mercoledì 18 maggio. Ancora fumo, sebbene i vigili del Fuoco siano al lavoro per garantire lo spegnimento totale del rogo e per monitorare eventuali focolai attivi sin dalle prime battute. Il fumo è riapparso all’orizzonte di nuovo 2 giorni fa, prontamente ripreso da molte persone e condiviso online, comprensibilmente preoccupate.
Mentre il sito bruciava ancora, si lamenta la mancanza di vigilanza. È quanto affermano dall’Osservatorio Nazionale Amianto, l’associazione che da subito ha prestato soccorso e assistenza ai residenti.
“Il sito è sotto sequestro per provvedimento della Procura della Repubblica di Velletri, ma è privo di vigilanza ed è ancora ricolmo dei resti della combustione e di altri rifiuti, ancora incombusti, con il concreto rischio che ci sia la possibilità che perduri questa condizione.
Nel frattempo, l’Osservatorio Nazionale Amianto intima per iscritto al Sindaco di Pomezia di predisporre l’immediata messa in sicurezza rispetto al rischio amianto con l’utilizzo del liquido incapsulante, in modo da evitare ogni eventuale aerodispersione di polveri e fibre di amianto e il successivo confinamento, all’esito del quale provvedere alla rimozione dei rifiuti incombusti e di eventuali componenti e/o materiali contenenti amianto (nei termini già illustrati dal Sig. Procuratore della Repubblica di Velletri)”, si legge in una nota.
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CENTINAIA DI CITTADINI RIFERISCONO DI MALORI
Sempre l’Ona dichiara il susseguirsi di malori, tra cui quello di un uomo a cui la Casa di Cura Sant’Anna di Pomezia ha certificato uno stato di “bronchite da possibile intossicazione da fumi”. Tutti malori causati dai fumi del rogo e dall’esposizione a sostanze tossiche e cancerogene, come dimostra la certificazione medica esibita in molti casi proprio all’unità di crisi costituita da ONA. Durante l’assemblea del 20 maggio, oltre 300 cittadini si sono dichiarati vittime di esposizione, difficoltà respiratoria e altre problematiche. L’associazione riferisce che agirà con duplice richiesta di tutela: interdittiva, per evitare cioè ulteriori rischi per la salute, e risarcitoria, per ottenere il ristoro di tutti i pregiudizi che i singoli cittadini hanno subito. Verrà creato anche un pool di legali che assisterà tutti i cittadini che ne faranno richiesta per poter iniziare le azioni legali di risarcimento dei danni.
ECOX: NUOVI DATI DELL’ARPA SULLA DIOSSINA
Il Comune di Pomezia riferisce dell’arrivo di nuovi dati Arpa. La centralina installata in piazza Indipendenza non ha rilevato valori anomali di diossina e altri inquinanti nell’aria, mentre quelle nei pressi del luogo dell’incendio stanno tornando gradualmente alla normalità. Sono questi i risultati appena diffusi da Arpa Lazio. Arrivano anche alcune dichiarazioni del sindaco Fabio Fucci, che specifica come sia già in vigore una sua ordinanza di bonifica, datata 10 maggio, che dispone la rimozione del materiale e la messa in sicurezza del sito. Anche la Asl Roma 6 ha sollecitato l’amministratore delegato di Eco X a predisporre un piano urgente di bonifica. Il Sindaco è convocato in audizione presso la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali martedì 30 maggio prossimo.
Anna Tita Gallo
Credits foto e video: Sabrina Segatta su Facebook