Dal 2018 oceani ripuliti dalla plastica grazie a Ocean CleanUp Array, la straordinaria invenzione dell'allora 18enne BoyanSlat. Un'idea partita come un sogno dall'acuta mente del giovane, che aveva ideato un dispositivo in grado di catturare qualcosa come 7.250.000 tonnellate di rifiuti in appena 5 anni
Dal 2018 oceani ripuliti dalla plastica grazie a Ocean CleanUp Array, la straordinaria invenzione dell’allora 18enne BoyanSlat. Un’idea partita come un sogno dall’acuta mente del giovane, che ha ideato un dispositivo in grado di catturare milioni di tonnellate di rifiuti in appena 5 anni.
E adesso è realtà. Dopo aver raccolto i fondi necessari a realizzare il prototipo attraverso una campagna di crowdfunding, adesso la società olandese che si sta occupando della produzione del dispositivo ha annunciato che il programma di pulizia degli oceani partirà entro i prossimi 12 mesi, in anticipo di due anni rispetto al 2020, la data inizialmente prevista.
Cos’è Ocean CleanUp Array?
Si tratta di un sistema composto da due lunghe braccia posizionate a pelo d’acqua. Il dispositivo è profondo circa 3 metri, una scelta non casuale visto che è in grado di intercettare la maggior parte della plastica che si trova in mare e che galleggia in superficie. Le panne assorbenti di cui è dotato, pur rimanendo ferme, bloccano i rifiuti lavorando come una sorta di imbuto: la plastica viene spinta proprio dall’angolo dei bracci. Infine, viene fatta arrivare alla piattaforma di raccolta, poi filtrata, separata dal plancton e conservata per il riciclo.
Rispetto all’idea originale, gli scienziati olandesi che si sono occupati di realizzare il progetto, hanno pensato a una rete per raccogliere i detriti sul fondo dell’acqua.
L’obiettivo di Boyan è quello di recuperare 5 milioni di detriti dagli oceani. Secondo Ocean Cleanup, 8 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica finiscono negli oceani ogni anno. Questi detriti sono per lo più bottiglie o buste.
“Il progetto di pulizia sfrutterà le correnti oceaniche per raccogliere la spazzatura”, dice il giovane.
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Questa nuova tecnologia modulare e il successo di finanziamento annunciato il 3 maggio 2017, faranno sì che già a fine anno si svolgano i test in mare al largo della costa occidentale degli Stati Uniti. Poi, nel 2018 CleanUp si occuperà del Great Pacific Garbage Patch, l’isola di plastica del Pacifico.
La soluzione che stavamo aspettando? Di certo, sarebbe più utile andare alla radice del problema, evitando di inquinare.
Francesca Mancuso