Il Vignale, ecovillaggio del Lazio pensato sui principi del vivere e lavorare insieme nel rispetto della natura, cerca pionieri che prendano le sue redini. Una realtà diversa che si oppone agli stili di vita delle società cosiddette avanzate cerca persone volenterose che prendano le sue redini
Il Vignale, ecovillaggio del Lazio pensato sui principi del vivere e lavorare insieme nel rispetto della natura, cerca pionieri che prendano le sue redini. Una realtà diversa che si oppone agli stili di vita delle società cosiddette avanzate cerca persone volenterose che accolgano la sua eredità.
La cooperativa, nata nel 2010 dall’idea di 10 persone, si trova in provincia di Viterbo e conta 5 ettari di terreno. Attualmente è un giardino con più di mille piante aromatiche, svariate siepi, 180 alberi da frutta di vario genere, alberi da ombra, piante perenni da orto e selvatiche, con un impianto di irrigazione a goccia e a caduta collegato ad una antica grande vasca etrusca diventati una bio piscina.
La fondazione di un ecovillaggio è sicuramente un rischio, è un’esperienza piena di ostacoli, ma che non può lasciare indifferenti chi la vive. Il gruppo del Vignale ha deciso di sciogliersi, ma l’idea resta valida e offerta ad altri che ci credano.
VIGNALE, L’ECOVILLAGGIO DOVE VIVERE E ABITARE IN MODO DIVERSO
“La nostra intenzione era costituire un ecovillaggio – ci spiega Mauro Furlotti, uno dei soci – Volevamo vivere insieme, lavorare insieme, costruire un posto sulla Terra. 10 persone hanno comprato un posto per costruire una realtà lavorativa e abitativa comune”.
Un’idea ghiotta per chi vuole vivere e lavorare in modo diverso, a contatto e nel rispetto della natura. Uno stile che però, nelle società “avanzate” odierne, crea molte difficoltà.
“Non siamo mai riusciti ad implementare le nostre attività del tutto –continua rammaricato Furlotti – Abbiamo iniziato con orticultura, legumi e attività di piccola ricezione, eventi, corsi. Tra questi in particolare permacultura, autocostruzione di un forno, cottura del pane, e soprattutto attività di bioedilizia per la ristrutturazione del casale”.
Attività quindi basate sui principi dell’uomo come parte della natura. Progettare e gestire paesaggi abitati dall’uomo, che siano in grado di soddisfare bisogni della popolazione quali cibo, fibre ed energia ma che presentino la resilienza, la ricchezza e la stabilità di ecosistemi naturali, come insegnano i principi della permacultura.
IL VIGNALE, LE DIFFICOLTÁ E LA VOGLIA DI RINASCERE
Il Vignale ha ospitato anche due volte il raduno estivo della rete italiana degli ecovillaggi e l’incontro degli ecovillaggi del Lazio. Mauro Furlotti ci appare molto demoralizzato dalla constatazione che tutti questi sforzi non siano bastati.
“Le difficoltà sono di natura economica – ci confessa – L’agricoltura è un’attività anche molto burocratica. Era necessario “esserci” su vari fronti, e non abbiamo avuto le forze per affrontare tutte le impellenze”.
“Cerchiamo acquirenti con progetto economico realizzabile a breve – La nostra idea è valida, ma necessita di molto tempo per essere remunerativa e i costi che ci siamo trovati ad affrontare erano notevoli. Speriamo comunque che la realtà continui con altre persone”.
Ma ora Il Vignale esiste, e i nuovi pionieri troveranno parte del lavoro già fatto.
“Le piante crescono e presto daranno molti frutti – scrivono i soci sulla loro pagina Facebook – Il casale ha ancora molto bisogno di risorse senza le quali non è possibile organizzarsi per avere anche un ritorno economico e quindi la completa autonomia”.
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Il posto è a dir poco meraviglioso, come si vede dalle immagini. E molti frutti potranno ancora nascere.
Non lasciamolo morire!
Roberta De Carolis
Foto: Il Vignale, via Facebook