Rispetto: come manifestarlo alle persone che amiamo

Il rispetto per le persone amate inizia col rispettare noi stessi.

RISPETTO – Considerare, avere riguardo per l’altro non è un’azione così scontata. Neanche nei confronti delle persone che amiamo. Il risultato è sintetizzato molto bene in una vecchia canzone di Zucchero: “Non c’è più rispetto… oh, ma che dolore!”. Quale che sia la ragione, infatti, la mancanza di rispetto finisce con il distruggere la qualità di ogni relazione.

È importante però sapere che, per poter esprimere un “rispetto autentico” nei confronti degli altri (ovvero un’attitudine positiva e non una strategia cautelativa, per timore di dover affrontare conseguenze non desiderate) è necessario, prima, partire da sé: rispettarsi, insomma. In altre parole: conoscersi, ascoltarsi, aver riguardo e non rinunciare alle proprie opinioni, idee, spazi, sentimenti e alla loro espressione; avere un sano livello di autostima.

Il rispetto autentico è quindi una strada bidirezionale: da un lato riusciamo a darlo spontaneamente – a persone care, conoscenti, animali, ambiente, natura, cose – solamente se è una qualità che coltiviamo anche nei nostri confronti; dall’altro – come ricordava saggiamente Dostoevskij – “solo con il rispetto di te stesso tu obblighi gli altri a rispettarti”.

Una cosa è certa: tanto più sviluppiamo una capacità empatica e uno sguardo amorevole, tanto più sappiamo rispettare e onorare chi incontriamo per quello che è, per la sua natura unica e irripetibile. Questa attitudine al rispetto altrui poi si vedrà – come dimostrano gli studi di Hal Holloman e Peggy Yates pubblicati sul Journal of Positive Behavior Interventions anche nel nostro linguaggio.

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Ecco quindi 5 modalità comunicative che esprimono rispetto per chi amiamo:

  1. Nei momenti di difficoltà, usare parole di incoraggiamento e sostegno (ricordare i punti di forza e potenzialità)
  2. Se vengono fatti degli errori, distinguere il fatto dalla persona (ad esempio: non dire “sei un incapace” ma… “non sei stato capace di fare questo”)
  3. Esplicitare una chiara volontà di comprensione (“mi interessa sapere il tuo punto di vista, che cosa ne pensi, cosa ti ha portato a questa conclusione”)
  4. Sviluppare una disponibilità all’ascolto, rispetto e accoglimento dello stato emotivo e dei bisogni dell’altro anche quando non sono in sintonia con i propri (ad esempio: “capisco che per te la situazione possa essere così e così, che ti serva questo o quello, anche se io la penso o sento le cose in modo differente”)
  5. Espressione di parole di amore o di vicinanza emotiva anche nel silenzio (“capisco che ora tu voglia stare sola/o, non ne voglia parlare; sappi comunque che quando e se vuoi, io ci sono”).

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Il rispetto nasce dalla conoscenza e la conoscenza richiede impegno, investimento, sforzo”, ricordava Tiziano Terzani. In fondo è come l’amore. E ne vale la pena.

Illustrazioni: Painter Eun

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