Dalle spose bambine, a cui viene rubata l'infanzia, ai popoli indigeni privati delle loro terre ancestrali: ogni giorno in diverse parti del mondo vengono ripetutamente violanti i diritti di milioni di persone. Facciamo luce su questi drammi ignorati
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Da oltre un decennio, il 24 marzo ricorre la Giornata internazionale per il diritto alla verità sulle gravi violazioni dei diritti umani e per la dignità delle vittime. Un modo per onorare la memoria delle vittime e promuovere l’importanza della verità e della giustizia sociale.
La giornata nasce per ricordare l’assassinio dell’arcivescovo di San Salvador Oscar Arnulfo Romero, avvenuto proprio il 24 marzo del 1980. Un sacerdote che ha dedicato tutta la sua vita alla salvaguardia dei diritti umani.
“Il modo migliore per onorare l’eredità di monsignor Romero riguardante la lotta per i diritti umani e la dignità umana è di adottare misure concrete per soddisfare il diritto alla verità e degli altri diritti umani fondamentali del nostro tempo”, aveva dichiarato il segretario Generale Ban Ki-moon nel proclamare la giornata internazionale.
Monsignor Romero è così diventato l’icona per i diritti umani e la giustizia sociale, lui che ucciso da un cecchino di estrema destra, si era sempre fatto portavoce dei poveri e delle vittime della repressione, impegnandosi contro la dittatura.
Nel mondo però le ingiustizie continuano ad esserci, soprattutto ai danni dei bambini e molto spesso, non ci sono colpevoli. Nella giornata internazionale per il diritto alla verità sulle gravi violazioni dei diritti umani e per la dignità delle vittime, vogliamo parlare ancora una volta, di alcune storie simbolo che vi abbiamo già raccontato per dare voce a tutte le vittime innocenti.
Le stragi silenziose di cui nessuno parla
Bacha Bazi
Vengono adescati per strada, rapiti o comprati dai ricchi signori che li costringono a ballare travestiti da donne e a soddisfare i loro bisogni sessuali.
Letteralmente Bacha Bazi, significa appunto ‘bambino per gioco’ che tradotto vuol dire giocattoli nelle mani di persone senza scrupoli, che non hanno un’altra definizione se non quella di pedofili. Bambini e adolescenti che vengono rapiti per strada o negli orfanotrofi o ancora che sono venduti dalle loro stesse famiglia a causa della povertà dilagante.
Bambini siriani
Costretti a vivere tra le macerie, senza cibo e senza acqua per intere giornate, le loro sono storie di un’infanzia negata e di un futuro incerto. Perché tutti si commuovono davanti ai loro grandi occhi tristi, ma nessuno Stato, ad oggi, ha messo in campo strategie risolutive per arginare una situazione ormai alla deriva. Una strage che va avanti da oltre 10 anni.
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Spose bambine
Non hanno nessun potere di scelta, sono isolate dalla società e private di un’infanzia normale. Spesso sono vittime di abusi e violenze, tagliate fuori dalla famiglia, dagli amici e dalla scuola.
Il dramma delle spose bambine è una piaga mondiale che tocca diversi paesi del mondo, dalla Turchia al Messico.
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Bambini albini
Rapiti nelle loro case nel mezzo della notte per smembrare i loro arti e venderli agli stregoni come ingredienti da utilizzare per le pozioni. Continua la strage silenziosa degli albini africani. Ogni anno decine di persone affette albinismo vengono attaccati e in alcuni casi anche uccisi in Paesi come il Malawi.
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Popoli indigeni
Migliaia di indigeni ogni giorno sono costretti con la violenza a lasciare le proprie terre ancestrali. Le loro sono storie di diritti calpestati a favore degli interessi economici delle multinazionali. Più volte, vi abbiamo parlato delle battaglie portate avanti da queste popolazioni che cercano di tutelare la biodiversità e di difendere la loro cultura e le loro tradizioni. Sono tutte storie di inaudita violenza, dove i più deboli vengono sottomessi dalle dinamiche legate agli interessi economici.
L’orrore dello stiramento del seno
Lo stiramento del seno (breast ironing) è una pratica disumana che trova le sue origini in Camerun, ma che viene praticata anche in Nigeria, Chad, Benin, Sudafrica e perfino tra gli africani in Europa, soprattutto nel Regno Unito. Secondo le mamme è un modo per proteggere le figlie da matrimoni precoci, stupri o gravidanze indesiderate, secondo l’Onu è uno dei crimini più diffusi contro le donne.
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Prostitute di Kandapara
Una fabbrica del sesso che “impiega” più di 700 donne, la più antica del Paese. Da oltre 200 anni qui, si prostituiscono ragazze giovanissime che vengono sfruttate già al compimento del 12esimo anno d’età.
Guadagnano meno di 10 euro a cliente, ogni giorno i loro corpi sono sfiorati da 15/20 uomini. A 17 anni hanno già il viso segnato e lo sguardo assente, fanno uso di steroidi (utilizzati normalmente per ingrassare le mucche) per sembrare più sane e vivono in condizioni di estrema povertà.
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