Con le mani e i capelli intrecciati, le donne si battono per i diritti di tutti, una protesta simbolica e pacifica per chiedere di essere più uniti
Costruiamo ponti non muri. Milioni di donne in tutto il mondo manifestano dopo il giuramento di Donald Trump che ha ufficializzato la sua entrata alla Casa bianca americana.
Una protesta che si aggiunge a quella delle cinquanta donne che sul ponte pedonale che collega El Paso con Juàrez hanno intrecciato i loro capelli come simbolo di unione e di rispetto delle differenze culturali e sociali.
Una manifestazione organizzata da Boundless Across Borders, per lanciare un messaggio a Trump: è necessario costruire ponti e non muri. Un monito sorto dopo l’annuncio fatto dal neopresidente dove spiegava che gli Stati Uniti chiuderanno per sempre le frontiere, con una svolta protezionista.
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Con le mani e i capelli all’unisono, le donne si battono per i diritti di tutti, una protesta simbolica e pacifica, spiegata da una partecipante.
Foto: Sasha von Oldershausen
“Sono un’ americana bianca e ho intrecciato i miei capelli con una donna latinoamericana. Ognuno di noi è diverso rispetto agli altri, ma la cosa che ci accomuna è la solidarietà”, dice Leah.
Foto: Sasha von Oldershausen
Foto: Sasha von Oldershausen
Secondo le manifestanti, Trump “cerca di dividere Stati Uniti e Messico attraverso la costruzione di un muro di confine che già esiste tra El Paso e Juárez”.
“Il cambiamento può avvenire anche attraverso dei piccoli gesti come questo”, dice Marisol Diaz.
“Eravamo insieme sul ponte in un’atmosfera di unità. C’era la gioia dello stare assieme. Abbiamo scelto di intrecciare i nostri capelli, simbolo femminile e di una forza collettiva”, spiega Xochitl R. Nicholson, co-organizzatrice del Boundless Across Borders.
Dominella Trunfio
Foto: Reuters/Jose Luis Gonzalez