Nuova ondata di gelo in Italia. L'aria fredda proveniente in queste ore dai Balcani si sta abbattendo su tutto il paese ma soprattutto sulle regioni adriatiche, portando pioggia e neve
Nuova ondata di gelo in Italia. L’aria fredda proveniente in queste ore dai Balcani si sta abbattendo su tutto il paese ma soprattutto sulle regioni adriatiche, portando pioggia e neve.
Al Nord vi saranno abbondanti nevicate, così come al Centro e in particolare su Marche, Abruzzo e Molise anche a bassa quota: sulle Marche a 100 metri, in Abruzzo sopra i 200/500 metri e in Molise a 500 metri, ma col passare delle ore la neve potrebbe arrivare anche in pianura.
Anche il Sud è investito da questa nuova ondata di freddo, con pioggia e neve sopra i 500 e gli 800 metri. In Sicilia, vi sarà neve sopra i 350 metri.
La protezione civile ha fatto sapere che per oggi sarà ancora allerta arancione sul settore orientale dell’Abruzzo, gialla su Marche, sull’area appenninica del Lazio, sul settore occidentale dell’Abruzzo, sul Molise, sulla Puglia, sulla Basilicata, sulla Calabria e sull’area nord-occidentale e meridionale della Sicilia.
Una delle regioni che sarà maggiormente colpita dal maltempo è dunque l’Abruzzo. Per questo la regione è sta correndo ai ripari.
Il Centro Funzionale della Protezione Civile ha emesso un avviso di criticità regionale per i giorni 16, 17 e 18 gennaio con previsione di codice arancione (criticità moderata) per le zone costiere della Regione.
Le immagini che seguono sono state scattate sull’A14 all’altezza di Lanciano.
La Protezione Civile regionale ha raccomandato inoltre ai Comuni interessati
“di predisporre e attuare tutte le misure previste dai piani di emergenza e di vigilare il territorio con particolare riferimento alla corretta tenuta dei reticoli idrografici e del funzionamento dei sistemi di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche, invitando i Sindaci a prestare particolare attenzione nelle zone in cui sono presenti movimenti franosi in atto”.
Per questo motivo le scuole resteranno chiuse a Pescara, Teramo, Lanciano, Montesilvano, Fossacesia, Penne, Roseto e Silvi. A Chieti, rimarranno chiuse fino a giovedì. Si teme anche per i bacini Tordino-Vomano, del Pescara e basso del Sangro a rischio esondazione per via dell’innalzamento del livello dei corsi d’acqua principali.
LEGGI anche: PERCHÉ NEVICA NEL SUD ITALIA, MA NON SULLE DOLOMITI. INTERVISTA A LUCA MERCALLI
“La situazione determinata da questa nuova precipitazione nevosa continua ad essere critica, aggravata dalla caduta di molti alberi e rami nonché di alcuni pali della pubblica illuminazione, che sta rallentando le operazioni dei mezzi spazzaneve” ha detto ieri il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio “Molte zone della città sono prive di corrente elettrica a causa dei danni provocati dalla neve sulla rete ENEL”.
E per domani la situazione è destinata al peggioramento: ancora nevicate più intense e persistenti lungo la dorsale appenninica e in particolare sull’area della Majella, Alto e Medio Sangro, Alto e Medio Vastese, Valle Peligna e Marsica Orientale.
LEGGI anche: EMERGENZA NEVE E GELO NEI CANILI: SERVONO COPERTE, CUCCE, CIBO E FIENO
EMERGENZA NEVE ZONE TERREMOTATE
Intanto è emergenza nelle zone terremotate del centro Italia. “Siamo di nuovo in ginocchio: abbiamo un metro di neve, frazioni isolate, manca la luce, e la Salaria è bloccata. Ci serve aiuto” è l’appello di Sante Stangoni, sindaco di Acquasanta Terme, uno dei comuni colpiti dal sisma. “Sui Sibillini nevica da due giorni, e la situazione è drammatica”.
Imbiancate anche Norcia e la Valnerina. I disagi per le popolazioni ancora ospitate nelle tendopoli sono maggiori in questi giorni. Per questo le autorità cittadine chiedono rinforzi, come il sindaco di Norcia che in previsione del maltempo ha inviato dei camper nelle frazioni in cui si registreranno maggiori disagi.
Nei giorni scorsi, ad Accumoli si è scatenata una protesta:
“A distanza di più di 4 mesi dal sisma – dice Elvira Mazzarella del Comitato ‘Illica vive’, frazione di Accumoli -, la situazione è la stessa del 24 agosto. Non c’è comunicazione, il freddo ha fermato le poche iniziative che erano state prese. Ci dicono che è stata avviata la rimozione delle macerie, come nel caso di Grisciano, invece vengono spostate da un posto all’altro.
Francesca Mancuso