Cosa si intende per Dieta Plank? Come è strutturata e funziona davvero? Lo abbiamo chiesto al nutrizionista
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Cosa si intende per Dieta Plank? Come è strutturata e funziona davvero? Lo abbiamo chiesto al nutrizionista
La dieta Plank è un regime alimentare molto di moda soprattutto negli Stati Uniti. Ma come funziona esattamente, cosa è possibile mangiare e cosa invece è da evitare per perdere tutti i chili promessi? Conosciamo più da vicino la dieta Plank e le sue controindicazioni.
Un po’ come la dieta Dukan di cui vi abbiamo già parlato, anche la dieta Plank altro non è che un regime alimentare iperproteico che promette di far perdere peso molto velocemente (circa 9 chili in sole due settimane). Indubbiamente un’offerta allettante per tutti coloro che hanno il desiderio di dimagrire e che non vogliono fare grossi sacrifici. Ma quanto c’è davvero di buono in questa dieta?
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Anche se non si sa chi esattamente l’abbia ideata, la dieta Plank prende il nome da Marx Planck fisico tedesco che ideò la teoria dei quanti ma che ovviamente non c’entra nulla con questo regime alimentare e, anzi, la Società Marx Planck ci ha tenuto a precisare che non esiste nessun collegamento tra i lavori dello scienziato e gli obiettivi della dieta omonima.
Ma vediamo adesso nello specifico come funziona la dieta Plank, i menù proposti e gli schemi alimentari consigliati.
Come funziona la dieta plank?
La dieta Plank è una dieta lampo che va fatta per sole due settimane ma in maniera molto ferrea e rispettando alla lettera lo schema che vi riportiamo sotto. Si tratta di una tecnica per dimagrire molto veloce ma allo stesso tempo aggressiva che agisce sul metabolismo, per tutto il tempo in cui viene seguita si eliminano completamente alcune sostanze utili al nostro organismo, in particolare i carboidrati e le fibre.
Essendo una dieta iperproteica sono consigliate invece tutte le proteine di origine animale che possono essere consumate senza alcuna limitazione dato che non vi sono indicazioni in merito a calorie o porzioni da assumere. Come potete capire si tratta di una dieta completamente sbilanciata a favore dell’apporto proteico e in cui la quantità di proteine consigliata è assolutamente superiore alle raccomandazioni di una dieta sana ed equilibrata.
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Inoltre non vi è alcuna indicazione riguardo alla possibilità di associare alla dieta anche dell’attività fisica. Si promette comunque un dimagrimento molto consistente (9 kg in due settimane) e inoltre un mantenimento del peso ottenuto per un periodo di 3 anni senza grossi sacrifici. Su quest’ultimo aspetto non tutti coloro che l’hanno sperimentata sono concordi in quando non essendo previsto un regime alimentare di mantenimento, dopo aver concluso le due settimane, se si torna a mangiare normalmente e non si fa attività fisica, si riprendono ovviamente i chili persi nel giro di qualche mese.
C’è da precisare che la dieta Plank viene fatta dalla maggior parte delle persone in assoluta autonomia, ovvero senza consultare nessuno specialista della nutrizione e questo ovviamente è un errore, soprattutto considerando che si tratta di un tipo di alimentazione molto sregolata e che può avere importanti controindicazioni soprattutto se non si gode di perfetta salute.
Ricapitolando la dieta Plank:
- Si fa per due settimane
- Promette di far perdere 9 kg
- Promette un mantenimento del peso di 3 anni
- È iper proteica
- Esclude alcune sostanze fondamentali (carboidrati e fibre)
- Si può fare in autonomia
- Non prevede attività fisica
Dieta Plank: cosa mangiare?
Come per le altre diete iperproteiche anche la dieta Plank ha una lista di alimenti consentiti e consigliati e un’altra invece di alimenti che andrebbero evitati.
I cibi che si devono inserire ogni giorno e si possono consumare in grande quantità sono ovviamente quelli di origine animale: carne (soprattutto bistecche, pollo e prosciutto cotto), uova, pesce e formaggio svizzero (banditi invece gli altri tipi di formaggi) oltre che alcuni tipi di verdure, frutta, caffè e tè. Assolutamente da evitare invece: carboidrati, zuccheri, fibre, grassi vegetali, alcool.
Cibi consentiti:
- Bistecca
- Pollo
- Prosciutto cotto
- Uova
- Pesce
- Formaggio svizzero
- Yogurt
- Spinaci
- Carote
- Insalata
- Pomodori
- Sedano
- Frutta
- Poco pane
- Caffè
- Tè
Cibi da “bandire”
- Pasta, riso e altri cereali
- Dolci
- Latte e formaggi
- Grassi vegetali
- Alimenti ricchi di fibre
- Alcool
Esempi e menù tipo
Esiste un menù ufficiale della dieta Plank da seguire alla lettera per 7 giorni e poi ripetere l’identico schema per un’altra settimana:
Primo giorno
Colazione: Caffè amaro a volontà
Pranzo: due uova sode e spinaci con poco sale
Cena: una bistecca grande alla griglia o tre bistecche di manzo fritte, insalata e sedano.
Secondo giorno
Colazione: caffè nero amaro e un pezzetto di pane.
Pranzo: una bistecca, insalata e frutta (quella che si preferisce).
Cena: prosciutto cotto a volontà.
Terzo giorno
Colazione: caffè nero amaro e un pezzetto di pane.
Pranzo: due uova sode, insalata e pomodori
Cena: prosciutto cotto e insalata
Quarto giorno
Colazione: caffè nero amaro e un pezzetto di pane.
Pranzo: un uovo, carote crude o bollite, formaggio svizzero
Cena: yogurt e frutta
Quinto giorno
Colazione: caffè amaro, carote e limone
Pranzo: pesce al vapore e pomodori
Cena: bistecca e insalata
Sesto giorno
Colazione: caffè amaro e un pezzetto di pane.
Pranzo: pollo alla griglia.
Cena: 2 uova sode, carote.
Settimo giorno
Colazione: tè con succo di limone.
Pranzo: bistecca alla griglia, frutta.
Cena: libera
Tutti i giorni in cui si segue la dieta Plank è necessario bere almeno due litri d’acqua.
CONTROINDICAZIONI
Diverse le controindicazioni della dieta Plank, uguali sostanzialmente a quelle delle altre diete iperproteiche. Un’alimentazione iperproteica, dove tra l’altro le proteine sono esclusivamente di origine animale, appesantisce notevolmente fegato e reni ed espone a lungo andare al rischio di incorrere in problemi di salute. Un eccesso di proteine animali può far comparire ad esempio problematiche cardiovascolari e alcune forme di tumori. Se seguita per lungo tempo infatti questa dieta porta spesso ad un aumento di colesterolo e di acido urico (che deriva dal metabolismo delle proteine).
Un’altra controindicazione è quella di far prendere confidenza con un tipo di alimentazione completamente sregolata: il nostro corpo per funzionare al meglio ha infatti bisogno di tutti i nutrienti (carboidrati, proteine, grassi, fibre) ed eliminarne completamente uno o più lo espone ad un grande stress. Insomma non fornisce una giusta educazione alimentare che oltre a far mantenere il giusto peso forma contribuisce anche ad una salute ottimale.
Sconsigliata fortemente a chi soffre di diabete o altre patologie, in gravidanza o a chi ha colesterolo e trigliceridi alti.
Il parere della nutrizionalista
Abbiamo chiesto ad Lavinia Triberio, biologo nutrizionista esperta in Alimentazione e Nutrizione Umana, cosa ne pensa della dieta Plank. Ecco cosa ci ha detto:
“La dieta di Plank è anche definita la ‘dieta lampo’ e sta avendo negli ultimi anni un grande successo, principalmente negli Stati Uniti. Tale dieta rientra nella grande categoria delle “Iperproteiche fai da te”, che nessuno specialista in Nutrizione potrebbe mai consigliare ad un suo paziente. Ciò che la rende famosa è in primis l’obiettivo di ottenere un calo ponderale di 9 kg in due settimane seguito da una promessa di mantenere il peso raggiunto per almeno tre anni, senza limitazioni o costrizioni da seguire, vantando la capacità di alterare il metabolismo di chi si sottopone al metodo. Altro fattore che aumenta la credibilità da parte dei non esperti nel settore, è dato dai riscontri positivi riportati sui forum o sui siti di benessere, che ahimè ultimamente hanno acquisito, per alcuni, molto più potere di un articolo scientifico. Infatti, quasi tutti confermano un calo ponderale reale, tra 5 e 9 kg. Altri invece lamentano una non veridicità nel mantenimento del peso corporeo raggiunto e dunque non la definirebbero una dieta miracolosa”.
Quali sono i reali rischi di seguire una dieta come questa?
“Credo che una delle tante criticità di questa dieta sia il calo ponderale così veloce e aggressivo che, oltre ad intaccare la proporzione tra masse corporee, portando ad una diminuzione di massa magra eccessiva, può in alcuni casi creare dei seri squilibri anche a livello ematochimico. È probabile che si possa avere una tendenza all’ipoglicemia, chetoacidosi e disidratazione, determinando crampi, astenia e disturbi del sonno. Fortunatamente, tali danni non sono permanenti dato il ristretto periodo in cui va seguita la dieta, ma può sicuramente far insorgere degli stati di malessere in alcuni soggetti. La prima criticità è l’apporto proteico, di natura animale, superiore ai livelli consigliati dai LARN. Tale apporto può creare dei disturbi principalmente a livello renale ed epatico, sovraccaricando tali organi. Per contrastare l’insorgenza di complicazioni, la dieta prevede che il soggetto beva moltissima acqua, stimando un consumo oltre i due litri. Inoltre questa dieta prevede un’assunzione principalmente di uova, pollo, bistecche di manzo, carote e insalate rigorosamente poco condite e caffè amaro. Incentrando la dieta su questi pochi alimenti, ci fa pensare che si basa su poca varietà e grande quantità, non avendo riferimenti sulle grammature da utilizzare. Principio comune delle diete iperproteiche e molto contestato dai professionisti della nutrizione e dalla letteratura.
Esistono delle differenze rispetto alle altre diete iperproteiche?
A differenza delle altre diete iperproteiche c’è una tolleranza più elevata per l’assunzione della frutta, nonostante zuccheri complessi, carboidrati e fibre risultino completamente assenti. Come citato prima, le criticità della dieta sono molteplici, non avendo nessun professionista della nutrizione che ci spiega la vera metodologia adottata con evidence based, risulta molto difficile poter dare un giudizio positivo a tale “regime dietetico”. Primo tra tutti, l’elevato livello di colesterolo apportato con gli alimenti della dieta. Nonostante gran parte del colesterolo di cui l’uomo ha bisogno è endogeno, poiché prodotto dal fegato, e solo una minima parte è assimilato dall’alimentazione, un elevato apporto di colesterolo con la dieta porta a livelli ematici superiori alla norma. Tali valori potrebbero aumentare il rischio di insorgenza di patologie cardiovascolari in soggetti già a rischio. Altra criticità, non meno importante, è la scarsa attenzione che viene data al primo momento alimentare della giornata: la colazione. Una colazione non equilibrata porta ad un disequilibrio di nutrienti ripercuotibile per l’intera giornata, dove l’effetto minore è dato da spossatezza e stanchezza. Inoltre il piano Plank, non prevede di seguire nessun tipo di protocollo sportivo e non prende nemmeno in considerazione i fabbisogni energetici di ogni soggetto”.
La conclusione è che la dieta Plank andrebbe in ogni caso evitata?
“Valutando tutti questi aspetti credo che esistano dei metodi più salutari per raggiungere il peso ideale, nonostante siano più lenti. Farsi seguire da professionisti che monitorano continuamente lo stato di salute del soggetto da vari punti di vista, è l’arma vincente per ottenere un buono stato di salute. Un piano alimentare equilibrato prevede un calo ponderale di 500 gr a settimana, calcolando tale predizione attraverso la stima delle caratteristiche antropometriche, dispendio energetico e fabbisogno energetico reale. Nonostante non sia “lampo”, permette di mantenere un buono stato di salute. Inoltre il rapporto con un nutrizionista induce ad Educazione Alimentare che può essere seguita per tutta la vita”.
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