affè e vino dannosi, diete faidate senza glutine, integratori alimentari e molto altro. Sempre più spesso questi alimenti finiscono al centro di dibattiti e di falsi miti, diffondendosi e mettendo a rischio la salute. A sfatare alcuni miti sono stati i medici dell'Aigo, l'Associazione Italiana Gastroenterologi Ospedalieri Italiani, riuniti a Perugia nel corso annuale dell’associazione
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Caffè e vino dannosi, diete faidate senza glutine, integratori alimentari e molto altro. Sempre più spesso questi alimenti finiscono al centro di dibattiti e di falsi miti, diffondendosi e mettendo a rischio la salute. A sfatare alcuni miti sono stati i medici dell’Aigo, l’Associazione Italiana Gastroenterologi Ospedalieri Italiani, riuniti a Perugia nel corso annuale dell’associazione.
Secondo i medici, infatti, tante sono le false credenze che riguardano ciò che mangiamo e beviamo. Ad esempio, non è vero che vino e caffè fanno male al fegato, così come non è vero che le diete senza glutine fanno bene a tutti, specie se faidate.
Ancora una volta – non ci stancheremo mai di dirlo e lo confermano anche i medici – la dieta mediterranea è la nostra miglior alleata. Per l’Aigo la dieta mediterranea non sbaglia mai ed è l’unico mito inossidabile.
Gioacchino Leandro, presidente d AIGO ha detto: “L’aggiornamento costante è fondamentale come la corretta informazione al paziente. Per questo abbiamo voluto parlare delle false credenze sull’alimentazione. Emerge ancora una volta che la dieta mediterranea, messa oggi in discussione da diete di moda e cibo spazzatura, rimane quella più salutare ed equilibrata”.
Ecco allora i 7 miti da sfatare.
Il caffè fa male al fegato
Non è del tutto vero. Ne basta un consumo moderato, pari a 2 tazzine al giorno, per dare addirittura benefici contro la steatosi epatica, una malattia caratterizzata dall’accumulo di grasso nel fegato.
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Il the verde è un toccasana
Guai a negare le proprietà antiossidanti del the verde, ma i medici mettono in guardia quando lo si assume come ingrediente all’interno di prodotti e integratori, anche dimagranti, che contengono altre sostanze. Si sono registrati casi di insufficienza epatica determinati da estratti di the verde.
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Il vino minaccia il fegato
Se consumato con moderazione, il vino ha invece un potere antiossidante sul fegato grazie al resveratrolo, sostanza contenuta nell’uva rossa. Tanti anche gli effetti benefici contro il rischio cardiovascolare.
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Le erbe fanno bene
Gli estratti di erbe contenuti negli integratori alimentari (ad esempio i “12 erbe”) possono invece aggravare i sintomi della sindrome del colon irritabile. Responsabile degli effetti “irritanti” è l’epigallocatechina-3-gallato (EGCG).
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La moda del “senza glutine”
Ormai è diventato di moda seguire diete faidate senza glutine anche senza essere celiaci. Il rischio in questo caso è quello di ridurre il consumo di fibre contenute nei carboidrati, benefiche per la salute dell’intestino, e compensare la mancanza di pasta e pane con i grassi saturi.
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Una mela al giorno leva il medico di torno
Quante volte lo abbiamo sentito dire? Invece, mele e pere contengono zuccheri fermentabili che hanno effetti nocivi sulle persone che soffrono della sindrome del colon irritabile. In questi casi è consigliabile un consumo molto ridotto di questi frutti.
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Quali succhi di frutta?
Non sono tutti uguali e la differenza la fa il fruttosio, zucchero semplice che, se assunto in quantità abbondanti, può favorire l’aumento dei grassi nel fegato. I succhi di frutta che ne sono ricchi vanno assunti con moderazione. Fa eccezione il succo di arance rosse che ha l’effetto invece di ridurre i grassi nel fegato.
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Francesca Mancuso