Babbo Natale esiste? La “meravigliosa bugia” che per gli psicologi potrebbe diventare pericolosa

Alcuni psicologi dicono che non è giusto far credere ai bambini l'esistenza di Babbo Natale. Noi non siamo d'accordo.

Babbo Natale esiste? Certo, finché sei bambino . E anche a 40 anni se vogliamo, per fare in modo che quella “storiella” riviva con i nostri figli che per niente al mondo vorremmo lasciare delusi.

Perché Babbo Natale per loro è molto più di una “storiella”. È un signore paffuto, buono e simpaticone che, sì, tante volte ci troviamo qui e lì nei mercatini delle varie città, ma ben sappiamo che quello vero in realtà vive in Finlandia, la notte di Natale si mette alla guida di una slitta e porta pazientemente i regali a tutti i bambini del mondo.

Insomma, nulla a che vedere con chi  tuona contro un mito simile: gli psicologi Christopher Boyle e Kathy McKay, docenti alla Exeter (Gran Bretagna) e alla australiana New England University, hanno infatti avuto da ridire su questa leggenda che va avanti da che mondo è mondo: raccontare la favoletta di Babbo Natale, secondo loro, vuol dire mentire spudoratamente ai propri figli, i quali, quando scopriranno la verità, non si fideranno più degli adulti ed entreranno in una autentica crisi esistenziale.

No, no, no, aspettate un attimo. Il topino (o la fatina) viene a prendersi un dentino e lascia i soldi e invece Babbo Natale non va bene? E come la mettiamo con l’amico immaginario, i draghi e Spider Man? I bambini hanno delle cose che noi adulti abbiamo scordato da tempo: la fantasia e la magia dell’immaginazione. E mi mette i brividi addosso la felicità di pensare solo per un attimo con quanto entusiasmo i miei figli scrivono ogni anno quella preziosissima letterina.

Ma niente, secondo quella fetta di cinici psicologi siamo tutti dei mezzi matti a lasciar credere ai bambini che c’è un signore cicciottello che viaggia in cielo con delle renne.

Tanto che – scrivono in un articolo pubblicato su Lancet dall’indicativo titolo “Una magnifica bugia” –

se un genitore riesce a mentire su qualcosa di così speciale e magico, come può continuare a essere considerato il guardiano della verità?

E definiscono “terrificante” l’idea che esista una sorta di “Agenzia” al Polo Nord in grado di stabilire per ogni bambino chi merita cosa.

Il professor Boyle, dell’Università di Exeter, dice:

La moralità di far credere ai bambini in tali miti deve essere messa in discussione. Tutti i bambini alla fine scopriranno di essere stati costantemente mentiti per anni, e questo potrebbe portarli a chiedersi quali altre bugie gli siano state dette. Se sia giusto far credere ai bambini in Babbo Natale è una domanda interessante, ed è anche interessante chiedersi se mentire in questo modo influenzerà i bambini in modi che non sono stati considerati.

Quante storie! Ma davvero stiamo crescendo dei futuri adulti disturbati? Voi la pensate così? Beh, se in fondo in fondo desideriamo con i nostri figli rivivere la magia di Babbo Natale, vuol dire che quel ricordo per noi non è così terribile e che, piuttosto, ha lasciato nei nostri cuori un sacco colmo così di emozioni. Emozioni pure, libere da qualsiasi catena, pulite, come solo quelle dei bambini sanno essere.

Ed è giusto dirgli a un certo punto la verità?

Più che altro crediamo che si tratti di qualcosa che accade gradualmente, un sospetto che piano piano si insinua e, come dicono alcuni psicologi, ci sia “una fase in cui realtà e magia convivono”. I bambini si renderanno conto che sono i genitori a portare (e a comprare!) i regali ma si resta affezionati all’idea di Babbo Natale.

Insomma, fin quando i bimbi stanno al gioco, noi reggiamolo volentieri! Se sono ancora piccoli e qualcuno ha detto loro che Babbo Natale non esiste e si rattristano possiamo dire loro che alcune persone non ci credono, ma che noi ci crediamo e che rispettiamo questa tradizione. Se invece sono un po’ più grandi e cominciano con le domande di rito forse a quel punto è bene confermare i loro timori.

Ma acqua in bocca, ovvio, se in casa c’è un fratellino più piccolo!

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