Occasione sprecata. In Svizzera è stata bocciata l'iniziativa popolare che mirava a ridurre la dipendenza del paese dal nucleare. Promosso dal partito dei Verdi, il quesito è stato respinto dalla maggioranza dei cantoni.
Occasione sprecata. In Svizzera è stata bocciata l’iniziativa popolare che mirava a ridurre la dipendenza del paese dal nucleare. Promosso dal partito dei Verdi, il quesito è stato respinto dalla maggioranza dei cantoni.
L’iniziativa popolare. Accelerare l’uscita della Svizzera dal nucleare rispetto ai 50 anni previsti. Troppo per il partito dei Verdi che ha promosso una riduzione dei tempi. Era questo lo scopo dell’iniziativa, che richiedeva di vietare la costruzione di nuovi impianti e di limitare a 45 anni la durata d’esercizio delle centrali già esistenti con la chiusura anticipata di 5 reattori, responsabili da soli della produzione di circa un terzo dell’elettricità elvetica.
Un’iniziativa nata a maggio del 2011, quando partì l’iniziativa popolare “Per un abbandono pianificato dell’energia nucleare”, depositata alla Cancelleria federale con oltre 107.000 firme.
Il 27 novembre avrebbe potuto segnare una svolta nel futuro energetico del paese ma così non è stato: 20 dei 26 cantoni hanno detto no. In caso di vittoria del sì, a chiudere i battenti sarebbero state le centrale di Beznau I e II nel cantone di Aargau, la più antica al mondo ancora in funzione (dal 1969), con all’attivo 47 anni di operazioni, quella di Muhlberg, nel cantone di Berna, al lavoro dal lontanto 1972, la centrale di Gosgen, in attività dal 1979 e quella di Leibstadt, in funzione dal 1984.
Il nucleare in Svizzera e l’addio all’atomo. Nel suo mix energetico, il paese dipende per il 33% dall’atomo per la produzione elettrica, insieme al 60% da centrali idrauliche e al 4% da fonti rinnovabili come l’energia solare e l’eolico.
Facciamo un passo indietro. All’indomani del disastro di Fukushima, la Svizzera decise di chiudere gradualmente le proprie centrali nucleari entro il 2029. Il piano del governo è quello di smantellare i cinque reattori più vecchi del paese al raggiungimento della fine della loro vita operativa in sicurezza. Ma tutte le centrali nucleari svizzere hanno licenze di esercizio a tempo indeterminato visto che non esiste una timeline precisa relativa alla loro chiusura.
La Svizzera vanta purtroppo uno dei più antichi parchi nucleari nel mondo, per questo i Verdi auspicavano la chiusura dei vecchi impianti chiamando i cittadini alle urne.
Perché i cittadini svizzeri hanno detto no? Il mondo imprenditoriale e il governo avevano preso posizione dicendo che affrettare la chiusura delle centrali avrebbe richiesto un aumento della dipendenza dai combustibili fossili.
La Svizzera è attualmente considerata una delle economie più competitiva del mondo. Forse gli elettori temevano di perdere questo primato? Ma a che prezzo?
Intanto in Francia i reattori chiudono per motivi di sicurezza…
Francesca Mancuso
LEGGI anche:
FIRMATO L’ACCORDO PER DUE NUOVE CENTRALI NUCLEARI IN SVIZZERA
NUCLEARE: LA SVIZZERA VA AL REFERENDUM PER ANTICIPARE L’ADDIO AL 2029