Ritirata la proposta di legge che prevedeva la depenalizzazione dello stupro in Turchia. Ad annunciarlo è stato il primo ministro Binali Yildirim.
Ritirata la proposta di legge che prevedeva la depenalizzazione dello stupro in Turchia. Ad annunciarlo è stato il primo ministro Binali Yildirim.
Il governo Akp procederà, quindi, a bloccare la proposta che aboliva di fatto, la condanna verso coloro che commettevano abusi sessuali su un minore, se gli stessi avrebbero poi sposato la loro vittima.
Davanti a una disegno di legge così assurdo, le donne turche nei giorni scorsi, erano scese in piazza a Istanbul, Trebisonda, Smirne a protestare contro il governo che così facendo, avrebbe solamente incoraggiato lo stupro e i matrimoni precoci tra bambini e adulti.
La rabbia turca è diventata la rabbia mondiale, attraverso i social network con l’hashtag TecavuzMesrulastirilamaz (lo stupro non può essere legittimato), in molti hanno fatto sentire la loro voce e alla fine, è arrivata la tanto attesa marcia indietro.
“Rimanderemo in Commissione il disegno di legge per raggiungere l’ampio consenso chiesto dal presidente e dare tempo ai partiti di opposizione di mettere a punto le loro proposte, poi la Commissione valuterà tutto ed esaminerà gli aspetti. Una soluzione si troverà”, ha detto Binali Yildirim, in una conferenza stampa a Istanbul.
Il disegno di legge proprio oggi sarebbe dovuto tornare in Parlamento per essere votato in seconda lettura. Il testo approvato la scorsa settimana, prevedeva la sospensione delle condanne per violenze sessuali su minorenni commesse prima dell’11 novembre 2016 nel caso in cui, l’aggressore avesse sposato la vittima.
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Foto: Sedat Suna / EPA
Foto: Sedat Suna / EPA
La misura proposta dal Partito per la giustizia e lo sviluppo (Akp) poteva essere applicata una sola volta e con effetto retroattivo. L’opposizione politica, migliaia di manifestanti, le Ong, tutta la comunità internazionale anche attraverso petizioni online, si sono scagliati contro questa proposta che avrebbe legittimato lo stupro sui minori e costretto, ancora una volta, le bambine a sottostare al volere dell’uomo.
“Lo stupro è un crimine contro l’umanità” si è gridato in piazza, ma lo è anche costringere una bambina a sposare un uomo adulto, una piaga che colpisce molti paesi. In Turchia, tra il 2010 e il 2015, secondo il ministro della Famiglia di Ankara Sema Ramazanoglu, sono state oltre 230 mila le unioni di questo tipo.
C’è ancora tanto da lavorare, ma un grande passo avanti è stato fatto: la voce del popolo per adesso è stata ascoltata.
Dominella Trunfio