Ognuno potrà ricordarlo in una delle sue tante sfaccettature perché Dario Fo, era il classico uomo a tutto tondo.
Ognuno potrà ricordarlo in una delle sue tante sfaccettature perché Dario Fo, era il classico uomo a tutto tondo.
Drammaturgo, regista, scrittore, autore, pittore, scenografo, attore, premio Nobel per la letteratura nel 1997, dopo sette mesi di problemi polmonari, all’età di 90 anni, il giullare sommo ci ha lasciati.
Probabilmente però senza nessun rimpianto. La sua, come amava definirla è stata un’esistenza “esageratamente fortunata”. Figlio di un capostazione, nato in un paesino del lago Maggiore, Dario Fo mai e poi mai, avrebbe immaginato una sorte così brillante.
Merito del suo talento, ma soprattutto della sua verve di uomo di sinistra fuori dal coro, di militante a briglie sciolte, di premio Nobel oltre ogni schema. Senza mai dimenticare i suoi capolavori, uno fra tutti Mistero Buffo, noi lo ricorderemo soprattutto come attivista di numerose battaglie civili e politiche condotte in prima linea, con l’inseparabile moglie Franca Rame, scomparsa qualche anno fa.
NO TRIV. L’ultima era stata quella del referendum No Trivelle con l’adesione alla campagna per salvare i nostri mari e la sua presa di posizione forte contro il presidente Renzi.
“L’operazione della finta sinistra è stata indegna. Siamo arrivati all’assurdo del paradosso incivile che il capo del governo dice di non andare a votare e di andare al mare. Questo significa massacrare con l’insulto e la pernacchia“, diceva Fo a pochi giorni dal referendum e subito dopo l’invito al non voto mai celato da parte del presidente del Consiglio.
NO NUCLEARE. Un altro capitolo importante era stato quello della battaglia contro il nucleare e la nuova costruzione di centrali a carbone in Italia. In uno dei suoi tanti articoli, si rivolgeva all’allora presidente Silvio Berlusconi.
“Ma io mi chiedo, questo nostro presidente è disinformato naturale o ha studiato per diventarlo? Nessuno gli ha detto che, a parte il pericolo continuo di disastro tipo Chèrnobyl, per il nucleare esiste il problema delle scorie? E che noi, in Italia, per il solo fatto di aver messo in funzione un paio di centrali nucleari cinquant’anni fa, ancora oggi abbiamo scorie che non sappiamo dove sbattere?”
NO URANIO. E non dimentichiamo l’uranio e le sue mille invettive sostenute anche dalla moglie e dal figlio Jacopo per mettere un veto assoluto all’uso di proiettili all’uranio.
Forse sarebbe il caso che non si continuasse a far finta di niente e l’Italia ponesse un veto assoluto all’uso di queste armi chiedendo l’apertura di un’indagine internazionale. Se poi si stabilirà con certezza che fanno bene alla salute saremo lieti di acquistare un centinaio di proiettili da tenere in giardino. Speriamo che D’Alema non voglia rischiare di essere ricordato come un fiancheggiatore degli autori di un genocidio. Uno che quando gli chiedono: «Ma lei non sapeva niente?» risponde: «La Nato mi aveva assicurato…».
E il surriscaldamento globale?
“Il dramma dell’inarrestabile surriscaldamento terrestre non sembra sollevare timori e preoccupazioni eccessivi nella gran parte della popolazione del pianeta, ma esiste un certo numero di cittadini per i quali al contrario il problema sta diventando una disperata ossessione. Io personalmente, lo devo ammettere, faccio parte da tempo di quest’ultima categoria. Non perdo occasione, appena incontro qualcuno, sia maschio che femmina, sia giovane che anziano, di sollevare il problema e di tentare il loro coinvolgimento col classico approccio: “Ha notato? Non c’è proprio più stagione…un momento si scoppia dal caldo…all’istante c’è tempesta, grandine e perfino neve…”.
I più scantonano, ma se l’interlocutore abbocca è spacciato. Gli tengo una concione sugli effetti dell’inquinamento da stordirlo”.
Di storie e battaglie ce ne sarebbero da raccontare tante, anche sul piano umanitario, ma abbiamo voluto riassumerle sotto quattro NO: No al nucleare, No alle trivelle, No all’uranio impoverito, No al surriscaldamento globale.
E in ultima battuta, come farebbe lui, dal suo palcoscenico in solitaria, lo salutiamo con un enorme grazie, mentre il suo cappello a sonagli ha smesso di tintinnare.
Dominella Trunfio