La pesca intensiva e l’intervento dell’uomo stanno innalzando il rischio di estinzione degli animali marini, specialmente per le specie di dimensioni più grandi.
La pesca intensiva e l’intervento dell’uomo stanno innalzando il rischio di estinzione degli animali marini, specialmente per le specie di dimensioni più grandi.
Secondo gli esperti il fenomeno dell’estinzione degli animali marini ha conseguenze ben maggiori rispetto a quanto avvenuto milioni di anni fa per cause naturali. Ora la colpa è tutta delle attività umane con particolare riferimento alla pesca intensiva, senza contare gli effetti collaterali dei cambiamenti climatici e del riscaldamento globale, come l’acidificazione degli oceani.
I ricercatori dell’Università di Stanford hanno da poco pubblicato un nuovo studio che lancia l’allarme sul rischio di estinzione per gli animali marini. Lo studio in questione è stato pubblicato su Science.
Che cosa sta succedendo? I ricercatori hanno preso in considerazione la situazione dei vertebrati marini e dei molluschi negli ultimi 500 anni. La presenza e il numero delle varie specie di oggi sono stati confrontati con quanto avvenuto nelle cinque grandi estinzioni precedenti che si sono verificate solo per cause naturali.
Gli esperti hanno studiato i fossili e si sono resi conto che ciò che sta accadendo oggi per quanto riguarda l’estinzione dei grandi animali marini non ha precedenti nella storia del nostro Pianeta.
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La spiegazione dei ricercatori è molto semplice. Oggi noi umani abbiamo a disposizione gli strumenti e le tecnologie che ci permettono la pesca intensiva, cosa che non accadeva in epoche passate. Oggigiorno l’umanità può pescare nei fondali e raggiungere animali marini di grandi dimensioni che prima non venivano minacciati dalle attività dell’uomo.
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Ora il problema è che proprio le specie marine di grandi dimensioni che rischiano di scomparire per colpa dell’uomo giocano un ruolo fondamentale negli ecosistemi. La perdita dei grandi animali marini secondo Jonathan Payne, autore dello studio, potrà avere gravi ripercussioni sugli oceani e sui loro ecosistemi.
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I nostro Pianeta sta già perdendo le barriere coralline e le grandi lumache di mare. Senza i coralli le stelle marine, che se ne nutrono, non possono moltiplicarsi. Anche i tonni e i merluzzi sono ad alto rischio di estinzione a causa della pesca intensiva. È dunque giunto il momento che le attività di pesca vengano realmente regolate per proteggere gli animali marini, il Pianeta, i suoi preziosi ecosistemi e di conseguenza noi stessi.
Ci stiamo avvicinando alla sesta estinzione di massa? Guardate il video.
Marta Albè
Fonte foto: Stanford University