La situazione nelle zone colpite dal terremoto nel Centro Italia è terribile. I sopravvissuti ai microfoni dei telegiornali invocano una ricostruzione rapida per poter riabitare presto i propri luoghi. Le abitazioni si sono sgretolate per le scosse di terremoto, con i maggiori danni ad Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto. Ma Norcia, che si trova a pochi chilometri dall’epicentro, ha resistito, come mai?
La situazione nelle zone colpite dal nel Centro Italia è terribile. I sopravvissuti ai microfoni dei telegiornali invocano una ricostruzione rapida per poter riabitare presto i propri luoghi. Le abitazioni si sono sgretolate per le scosse di terremoto, con i maggiori danni ad , Accumoli e Arquata del Tronto. Ma Norcia, che si trova comunque vicino all’epicentro, ha resistito, come mai?
A Norcia, in Umbria, non ci sono stati né morti né feriti gravi e i danni, anche se esistono, non sono irreparabili e vengono definiti ‘contenuti’. Il merito è della ‘buona ricostruzione’ degli edifici che è avvenuta a seguito del sisma che aveva colpito l’Umbria e le Marche nel 1997.
A differenza di quanto accaduto ieri nelle Marche e nel Lazio, a Norcia e in Umbria i danni provocati dalle scosse sono decisamente inferiori. Questo perché dopo il sisma del 1997 non ci si è limitati a riparare i danni ma si è lavorato per mettere in sicurezza l’intero territorio.
Nella località di Norcia le case hanno retto perché sono tutte antisismiche, secondo quanto dichiarato dalle autorità locali. Qui i danni sarebbero stati maggiori se dopo i terremoti degli anni Settanta e Novanta non ci fossero stati degli interventi ad hoc.
Sappiamo che le regioni del centro Italia e gli Appennini rappresentano una zona a rischio sismico elevato e ora la situazione di Norcia dimostra che una buona prevenzione può consentire ai centri abitati di resistere ai terremoti.
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A Norcia è stata danneggiata la basilica e si sono verificati alcuni crolli nelle frazioni. Sono stati registrati dei crolli a Castelluccio e in altre località umbre ma in generale nella regione i danni non sono gravi e le persone rimaste ferite lo sono solo in maniera lieve. Gli ospedali sono operativi per offrire soccorso a chi ne ha bisogno.
La ricostruzione antisismica a Norcia è avvenuta dopo i terremoti del ’79 e del ’97 dimostrando come un lavoro di messa in sicurezza del territorio possa salvare case e soprattutto vite umane.
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È arrivato il momento di rendersi conto dell’importanza della prevenzione e degli interventi antisismici, sia per quanto riguarda gli edifici già esistenti, sia in vista della ricostruzione e della costruzione di nuove case. In Italia esistono sia gli strumenti che gli esperti in grado di verificare la sismicità dei suoli e di determinare di conseguenza le azioni per la verifica e la progettazione della costruzione o della restaurazione degli edifici.
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Mettere in sicurezza gli edifici esistenti e ricostruire a regola d’arte, pensando al rischio di nuovi terremoti, potrà contribuire ad evitare sia i grandi crolli sia che in futuro ci siano centinaia di vittime, come ora purtroppo sta accadendo nelle zone più colpite.
Marta Albè