L’orgasmo femminile aveva la funzione ancestrale di indurre l’ovulazione, questa la teoria di alcuni studiosi dell’Università di Yale e dell’ospedale pediatrico di Cincinnati pubblicata sulla rivista Jez-Molecular and Developmental Evolution.
L’orgasmo femminile aveva la funzione ancestrale di indurre l’ovulazione, questa la teoria di alcuni studiosi dell’Università di Yale e dell’ospedale pediatrico di Cincinnati pubblicata sulla rivista Jez-Molecular and Developmental Evolution.
L’orgasmo femminile è sempre stato oggetto di studio. Sin dai tempi di Aristotele, gli scienziati hanno cercato di spiegare quali fossero le origini del piacere delle donne, ma le ricerche sono sempre state indirizzate sul suo ruolo biologico. Adesso questa nuova intuizione va a toccare la teoria evoluzionistica.
Attraverso la struttura morfologica della donna e di diverse specie animali come lo chimpanzé, il topo, il ratto, il cavallo, il delfino, il coniglio, il cane, il gatto, il cammello, il maiale, l’elefante, il koala e altri, gli scienziati si sono concentrati sullo scarico neuro-endocrino di prolattina e ossitocina, mettendolo a confronto con quanto accade in altri mammiferi placentari.
L’orgasmo femminile si manifesta in maniera diversa tra le varie specie, ma anello di congiunzione tra tutti è che durante il piacere c’è appunto un aumento di due ormoni: la prolattina e l’ossitocina. Adesso si scopre che ciò in molti animali gioca un ruolo importante nell’ovulazione.
LEGGI anche: FARE SESSO FA MANGIARE DI MENO E AIUTA A DIMAGRIRE
In altre specie di mammiferi, l’ovulazione è indotta dai maschi e l’analisi degli scienziati mostra che anche l’ovulazione femminile umana un tempo era probabilmente provocata dal rapporto sessuale con l’uomo mentre poi, con l’evoluzione, questo non si è più reso necessario.
Oggi il ciclo ovogenetico non dipende dall’attività sessuale, ma dal ciclo mestruale comparso solo successivamente e facendo diventare superfluo l’orgasmo da un punto di vista esclusivamente riproduttivo.
Secondo gli scienziati, inoltre, il cambiamento evolutivo dall’ “ovulazione indotta” all’ “ovulazione ciclica” avrebbe portato a un cambiamento anatomico del clitoride, da dentro a fuori la vagina.
“Questo cambiamento anatomico ha ridotto le possibilità del clitoride di ricevere un’adeguata stimolazione durante il rapporto sessuale che conduce al riflesso neuro-endocrino conosciuto con il nome di orgasmo”,si legge nello studio
Secondo i ricercatori poi l’orgasmo degli antenati era del tutto diverso dal nostro.
“È importante sottolineare che l’orgasmo femminile di un tempo non assomigliava per niente a quello di oggi. Pensiamo che il mutamento riguardi soprattutto l’aumento di ormoni”, ha dichiarato Mihaela Pavlicev nella ricerca.
Redazione greenMe.it