Riflettere sul dramma dei migranti ripercorrendo la rotta che in migliaia attraversano per raggiungere l’Europa. E’ il progetto che due studenti della classe III L di Arti figurative del Liceo artistico 'Giacomo e Pio Manzù' di Bergamo hanno realizzato per la Giornata dell’Arte.
Riflettere sul dramma dei migranti ripercorrendo la rotta che in migliaia attraversano per raggiungere l’Europa. È il progetto che due studenti della classe III L di Arti figurative del Liceo artistico ‘Giacomo e Pio Manzù’ di Bergamo hanno realizzato per la Giornata dell’Arte.
Partendo da “The Floating Piers”, l’installazione dell’artista americano di origine bulgara Christo Vladimirov Yavachev inaugurata nei giorni scorsi e visitabile fino al 3 luglio, i giovani studenti hanno trasformato la passerella turistica in un progetto di utilità sociale.
La base è stata quindi un’opera gigantesca costata 15 milioni di euro, criticata da più parti e con un forte impatto visivo e ambientale ma nel concreti qui c’è una visione utopistica: “Basta morti nel Mediterraneo”. Collegare la Libia e alla Sicilia attraverso una passerella, secondo gli studenti, potrebbe essere una delle soluzioni per evitare le stragi in mare.
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Il progetto è firmato da Simone Assi e Cecilia Rizzi e almeno sulla carta prevede un ponte galleggiante che consenta ai migranti di camminare da Tripoli a Porto Empedocle con una tappa a Lampedusa. Lontano quindi dall’opera turistica di Christo sul lago d’Iseo, in questo caso il Mediterraneo diviene simbolo di speranza. Mai più barche stracolme di vite umane ma una passerella che conduce verso un futuro migliore.
Dominella Trunfio