Soap Re-Oil: l’elettrodomestico per fare il sapone in casa riciclando l’olio per friggere (FOTO)

Sapete che un litro di olio può inquinare fino a un milione di litri d’acqua? E che con l’olio usato in cucina per friggere e per cucinare si può preparare il sapone? Non dovreste mai gettare nel lavandino l’olio che avete usato per friggere.

Sapete che un litro di olio può inquinare fino a un milione di litri d’acqua? E che con l’olio usato in cucina per friggere e per cucinare si può preparare il sapone? Non dovreste mai gettare nel lavandino l’olio che avete utilizzato per friggere. Meglio riciclarlo.

Vi avevamo già spiegato come fare il sapone in casa con l’olio di frittura e ora è in arrivo una novità. Per facilitare il riciclo dell’olio da cucina e per permettere a tutti di preparare in casa saponi e detersivi, uno studente di design dell’ISIA di Roma ha presentato un nuovo progetto.

Si tratta di Smart Soap Re-Oil, un elettrodomestico che, riciclando gli oli casalinghi utilizzati per friggere o cucinare, produce saponi e detersivi. Gli oli da cucina non sono solubili in acqua e inquinano mari e fiumi quando vengono gettati negli scarichi domestici.

L’elettrodomestico vuole mettere a disposizione di tutti un modo semplice per riutilizzare direttamente in casa l’olio usato per friggere o l’olio delle conserve. Per produrre il sapone oltre all’olio servono solo acqua e soda, con l’eventuale aggiunta di ingredienti facoltativi per ottenere un sapone o un detergente personalizzato.

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Questo strumento permette di filtrare l’olio in modo che non rimangano al suo interno dei residui insaponificabili. I primi prototipi sono stati realizzati proprio per migliorare il filtraggio degli oli usati per renderli adatti alla produzione del sapone.

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Il progetto è nato nel 2013 ed ora si è concretizzato ed ha permesso al suo ideatore di presentarlo all’edizione 2015 del James Dyson Award, un premio di Product Design per studenti e giovani laureati in ingegneria e design.

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Il concorso richiede di progettare qualcosa che risolva un problema, che sia sostenibile e che possa essere commercializzato. Se anche voi avete un’idea da proporre che vorreste mettere in pratica, potrete partecipare all’edizione 2016 del James Dyson Award, che si svolgerà fino al 19 luglio 2016. Il primo premio internazionale è di 30 mila sterline per il vincitore, più 5000 sterline per il suo dipartimento o facoltà. Qui maggiori informazioni sul concorso.

Marta Albè

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