Negli ultimi anni la ricerca medico-scientifica si è concentrata molto sul ruolo dell’acqua in termini di salute, in particolar modo a livello cellulare, fino a giungere ad una conclusione: “Siamo quello che mangiamo, ma ancor prima, ciò che beviamo” (dott. Ben Johnson).
Negli ultimi anni la ricerca medico-scientifica si è concentrata molto sul ruolo dell’acqua in termini di salute, in particolar modo a livello cellulare, fino a giungere ad una conclusione: “Siamo quello che mangiamo, ma ancor prima, ciò che beviamo” (dott. Ben Johnson).
Essendo un elemento vitale, l’acqua è un tema “caldo” e sempre attuale, sia quando si parla di gestione pubblica delle falde acquifere, sia quando si cerca di determinare gli effetti sull’uomo e sull’ambiente dell’industria delle acque minerali, in merito alle materie plastiche impiegate e all’inquinamento per il loro trasporto su gomma.
Fatta questa premessa, ci chiediamo quindi: quale scelta fare per il nostro organismo e per l’ambiente? Cerchiamo di fare chiarezza su alcuni aspetti inerenti all’acqua.
1. L’acqua minerale in bottiglia non è sicura come si pensa, essendo acqua “ferma”, quindi energeticamente non viva, (molti naturopati direbbero “acqua morta”). Per legge la scadenza è di 2 anni: questo vuol dire che se si compra una bottiglia di acqua minerale che scade tra 1 anno, di certo sta lì da altrettanto tempo, non sapendo poi in che condizioni è stata stoccata;
2. L’incidenza del PET (polietilene tereftalato) sulla nostra salute, che è il materiale più comunemente utilizzato per la produzione delle bottiglie e resta ad oggi la scelta peggiore, non solo per le sostanze di origine sintetica che cede in seguito agli inevitabili sbalzi di temperatura. “Le bottiglie di plastica che si trovano nei nostri supermercati possono cedere nell’acqua composti potenzialmente tossici derivanti dall’involucro in PET”. A sostenerlo è Silvano Monarca, docente del Dipartimento di Igiene e sanità pubblica dell’Università di Perugia, le cui ricerche hanno dimostrato che queste cessioni, pur rimanendo nei limiti consentiti dalla legge, sono rilevabili in quantitativi variabili nel tempo. Il Professore ha portato l’attenzione anche su un altro possibile rischio: l’effetto “cocktail”, ovvero la miscela delle diverse sostanze cedute nell’acqua dalla plastica. “Non si sa ancora precisamente cosa avvenga in queste interazioni” spiega Monarca. Anche i ricercatori inglesi del Peninsula College of Medicine di Exter affermano che il Bisphenol A svolge un ruolo determinante nel provocare malattie cardiovascolari, tra cui due patologie dei tempi moderni, come obesità e diabete;
3. L’incidenza del PET sull’ambiente: considerando i dati di Mineracqua, per produrre le bottiglie di plastica per le acque minerali sono state utilizzate 350.000 tonnellate di PET e si può stimare un consumo di 665.000 tonnellate di petrolio e un’emissione di gas serra complessiva di circa 910.000 tonnellate di CO2 equivalente (secondo i database dell’Epa statunitense per ogni kg di PET prodotto vengono emessi 2,6kg di CO2).
4. Il costo ambientale per il trasporto su gomma dell’acqua, uno dei maggiori responsabili dell’inquinamento atmosferico. I veicoli pesanti come i TIR, ovvero quelli coinvolti nel trasporto delle bottiglie d’acqua, rappresentano il 23% delle emissioni di PM10 da trasporto stradale. Circa 500 milioni di bottiglie vengono esportate ogni anno dall’Italia contribuendo in maniera ancora più significativa all’inquinamento atmosferico da trasporto stradale. Un’idea dei “movimenti d’acqua” nel nostro Paese, che vede coinvolte le prime 15 marche nazionali, ci viene fornita da Altreconomia che ha realizzato una mappa delle distanze esistenti tra le sorgenti e le maggiori città italiane
La soluzione Green: acqua pura ed alcalina a KM zero
Definite queste 4 discriminanti nella nostra valutazione, possiamo capire come la migliore acqua da scegliere, quella più eco-sostenibile e salutare per il nostro organismo sia un’acqua viva e pura, che esce dal proprio rubinetto di casa. Ovviamente quest’acqua deve essere priva di batteri e metalli pesanti, leggera (con un bassissimo residuo fisso) e meglio se ha un pH alcalino (superiore al livello 7) ed un O.R.P. negativo (valore che ne determina il potenziale antiossidante). Queste sono in sintesi le caratteristiche bio-chimiche delle fonti di acqua più curative: Lourdes (Francia), Hunza (Pakistan) e Tlacota (Messico), aree dove la popolazione mediamente vive meglio e di più rispetto alla media mondiale.
Per una scelta “green” è bene avvalersi di un servizio professionale per garantirsi un’acqua pura dal proprio rubinetto di casa, sicura per la famiglia e rispettosa dell’ambiente. Esistono aziende che operano da anni con professionalità nel settore della micro-filtrazione e che utilizzano sistemi avanzati di depurazione con membrane ad osmosi inversa e di ionizzazione per il benessere alcalino di tutta la famiglia.
Effettuare un monitoraggio dell’acqua di casa è fondamentale per capire la scelta più opportuna in termini di sicurezza, salute e risparmio per la famiglia. L’azienda Idea, con la sua rete di consulenti in tutta Italia, opera con le migliori tecnologie sul mercato per togliere i contaminanti nell’acqua, azzerare la carica batterica ed i livelli di nitrati.
Grazie a queste speciali membrane si può risolvere il problema dell’acqua, migliorando in primis la sicurezza, scegliendo poi se innalzare la qualità biofisica grazie ad una camera di ionizzazione ed alcalinizzazione, mediante il dispositivo Alkamedi
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