L’agricoltura sfida le multinazionali e aiuta giovani e migranti a costruirsi un futuro

Coltivare la terra è la risposta di Pozzallo, in provincia di Ragusa, per aiutare i giovani e i migranti a costruirsi un futuro. La crisi dei migranti e della disoccupazione giovanile deve trovare una soluzione e in Sicilia la rivoluzione cerca di partire dal ritorno alla terra.

Coltivare la terra è la risposta di Pozzallo per aiutare i giovani e i migranti a costruirsi un futuro. La crisi dei migranti e della disoccupazione giovanile deve trovare una soluzione e in Sicilia la rivoluzione cerca di partire dal ritorno alla terra.

Nell’agricoltura la popolazione di Pozzallo sta trovando una nuova speranza. La Sicilia negli ultimi tempi sembra davvero in fermento dal punto di vista dell’agricoltura sostenibile, della riscoperta delle coltivazioni locali e della lotta allo strapotere delle multinazionali.

Solo pochi giorni fa vi abbiamo parlato di come proprio la Sicilia stia dando il via ad una vera e propria sfida alle multinazionali a partire dalla riscoperta della coltivazione dei grani antichi locali.

La lotta si espande grazie all’impegno di Enzo Inì, cittadino di Pozzallo che ha deciso di combattere la crisi a partire dall’agricoltura, coinvolgendo i giovani e i migranti. A suo parere “dobbiamo diventare piccoli tarli per le multinazionali”.

Ha iniziato a coltivare alcuni ettari di terreno e vuole portare avanti la propria iniziativa con l’aiuto di giovani, disoccupati e migranti per poi vendere i prodotti del raccolto direttamente porta a porta evitando i supermercati e i meccanismi della grande distribuzione.

Su Facebook sono nati il gruppo pubblico e la pagina Facebook Terra Madre Pozzallo, dove gli utenti del social network possono seguire i progressi dell’iniziativa e comprendere meglio gli intenti e le finalità del progetto.

Come si legge sulla pagina Facebook, si tratta di “un’impresa fatta di buona agricoltura e ragazzi che credono ancora che il futuro ci appartenga”.

In questi giorni nei semenzai stanno spuntando i germogli dei semi biologici e biodinamici che poi verranno trasferiti negli orti. E sono già disponibili numerosi ortaggi per la consegna a domicilio destinata a chi vive nella zona: diversi tipi di lattuga, indivia, bietola verde, cavolo rapa, cavolo cappuccio, finocchi e altro ancora. Le piante di zucchine sono in fiore e presto produrranno ortaggi bio pronti da gustare e ci saranno anche i pomodori.

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A giudicare dalle foto pubblicate su Facebook il progetto dedicato all’agricoltura naturale a Pozzallo sta dando i propri frutti e tanta soddisfazione. Nei campi non si utilizzano pesticidi: ci sono coccinelle, lumache e ranocchie che non potrebbero mai essere presenti in un orto trattato con prodotti chimici dannosi.

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Speriamo che altre iniziative di questo tipo prendano piede in Italia perché il desiderio di ritorno alla terra delle nuove generazioni – e non solo – ormai è evidente. Coltivare in modo naturale, nel rispetto dell’ambiente e per produrre cibo sano può essere davvero una via d’uscita dalla crisi.

Marta Albè

Fonte foto: Terra Madre Pozzallo

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