La pizza diventa medicina. Come “curarsi” con la Margherita

Il pizzaiolo napoletano Guglielmo Vuolo, martedì 22 marzo presenterà nel capoluogo partenopeo una speciale versione della margherita che promette di essere "terapeutica".

Siamo abituati a pensare alla pizza come ad un semplice alimento che può essere più o meno buono e digeribile a seconda degli ingredienti che si utilizzano, della lievitazione, del forno e dell’estro e la bravura di chi la prepara. C’è però un pizzaiolo che è convinto di poter far diventare la pizza una vera e propria medicina.

Si tratta di Guglielmo Vuolo, ovviamente napoletano, che martedì 22 marzo presenterà proprio nel capoluogo partenopeo una speciale versione della margherita che promette di essere terapeutica. La pizza, unica nel suo genere, proposta da Vuolo offre circa 600 Kcal ed è realizzata con ingredienti dell’Appennino Meridionale ben combinati tra loro e selezionati da Fausto Aufiero, promotore di Nutrire la Vita, progetto di bioterapia nutrizionale.

La margherita terapeutica viene lievitata ad hoc, si evita in questo modo che rimangano parti di lievito attive nell’impasto finale, proprio quelle che possono dare fastidi e problemi digestivi a chi poi la consumerà.

una pizza al giorno

Ma la vera innovazione sta nell’impasto con cui è preparata la pizza, particolarmente digeribile e sano in quanto realizzato esclusivamente con acqua di mare purissima e made in Italy. La margherita così fatta è, secondo il suo ideatore, un pasto completo, buono, sano e a valenza iposodica.

Con l’originale impasto verranno realizzate 5 differenti tipologie di pizze adatte a diverse situazioni tra cui il controllo del peso, l’attività sportiva e il benessere in gravidanza. Queste 3 possibilità verranno presentate direttamente durante l’appuntamento del 22 marzo.

Ma può una pizza, sia pur speciale, essere davvero d’aiuto in alcune problematiche? Voi che ne pensate?

Francesca Biagioli

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