Festa della donna: riscopriamo il vero significato di questa ricorrenza

La Giornata internazionale della donna, comunemente chiamata Festa della donna, ricorre ogni anno l’8 marzo per ricordare le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne ma anche le discriminazioni e le violenze che hanno subito.

La Giornata internazionale della donna, comunemente chiamata Festa della donna, ricorre ogni anno l’8 marzo. Non è, infatti, una ‘festa’, ma una rircorrenza nata per ricordare le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne ma anche le discriminazioni e le violenze che hanno subito.

La prima Giornata internazionale della donna per quanto riguarda l’Italia è stata celebrata nel 1922. Ora a quasi un secolo di distanza da quella ricorrenza vogliamo ricordare alcune delle donne che ora non sono più in vita ma che durante la loro esistenza si sono impegnate davvero per cambiare il mondo e per migliorarlo.

Si tratta in questo caso di donne i cui nomi sono piuttosto noti, ma non dobbiamo dimenticare nello stesso tempo tutte le altre donne che nel completo anonimato, sia in passato che ai giorni nostri, continuano a portare avanti missioni importanti per proteggere tutta l’umanità e il Pianeta.

È per tutte loro che dovremmo recuperare la memoria storica delle reali origini della manifestazione, che non è solo un giorno in cui regalare o ricevere cioccolatini e mimose.

Margherita Hack

margherita hack

Nel 2013 Margherita Hack è volata tra le stelle ma nessuno di noi la dimenticherà mai soprattutto chi ha avuto l’occasione di incontrarla dal vivo e di intervistarla. Margherita Hack ha dedicato tutta la sua vita allo studio dell’astrofisica e alla scoperta dei misteri delle stelle e dell’universo. Era vegetariana dalla nascita e ha dimostrato un grande amore per gli animali. Ha sempre praticato sport fin da giovane e anche con l’avanzare degli anni non ha mai abbandonato la sua passione per la bicicletta. Leggi qui la nostra intervista a Margherita Hack.

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Nadine Gordimer

nadine gordimer

Nadine Gordimer ci ha lasciati nel 2014, quando aveva 91 anni. La ricordiamo come scrittrice e come donna bianca che ha lottato in prima linea contro il regime dell’apartheid in Sudafrica. Ha combattuto a lungo in nome dell’uguaglianza di tutti gli uomini e ha trattato di questo tema nelle sue opere letterarie. Ha vinto il Nobel per la Letteratura nel 1991 per aver sfidato gli stereotipi e per essersi opposta a qualsiasi forma di oppressione, razziale o religiosa.

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Berta Cáceres

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L’attivista Berta Cáceres, che da anni lottava per difendere i diritti delle popolazioni indigene dell’Honduras e che nel 2015 aveva ricevuto il prestigioso Goldman Environmental Prize, da molti considerato il Nobel per l’ambiente, è stata uccisa nella notte tra il 2 e il 3 marzo 2016. L’omicidio è stato collegato al suo attivismo. Era infatti impegnata da anni contro la costruzione di una diga e contro lo sfruttamento dei territori indigeni in Honduras.

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Dorothy Stang

dorothy stang

Sono passati 11 anni dalla morte di Dorothy Stang. Per tutta la vita si era battuta a fianco dei contadini dell’Amazzonia brasiliana per difendere la loro Terra. Era una suora missionaria di origini statunitensi e un personaggio scomodo per via delle sue lotte a tutela dell’ambiente e delle popolazioni brasiliane. Il 12 febbraio 2005 fu uccisa con sei colpi di pistola, quando aveva 73 anni, mentre si trovava nella città di Anapu, nello Stato del Parà.

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Masika Katsuva

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Masika Katsuva si è battuta per anni per difendere le donne in Congo fino a quando un infarto l’ha scontrata. Masika è stata violentata più volte durante la sua vita come se in Congo fosse la normalità. Qui infatti sono ben 400 mila le donne che ogni anno subiscono una violenza sessuale, con una media di 48 all’ora. Purtroppo nella Repubblica Democratica del Congo, lo stupro è regolarmente praticato come arma di guerra e come uno strumento per mettere a tacere l’universo femminile. Ora che Masika non c’è più, speriamo che altre donne possano lottare in difesa dei propri diritti.

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Maria Montessori

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Maria Montessori fu tra le prime donne a laurearsi in medicina in Italia. Fu un medico, un’educatrice e una pedagogista diventata famosa in tutto il mondo per il proprio metodo. Fin da bambina aveva mostrato interesse per le materie scientifiche, come matematica e biologia. Sì laureò alla Sapienza di Roma e si impegnò a favore dei bambini che vivevano nei quartieri poveri della capitale. Dalle sue numerose esperienze di lavoro e di vita elaborò un metodo educativo che ancora oggi viene utilizzato nelle scuole e dalle famiglie di tutto il mondo.

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La nostra speranza è che le donne di tutto il mondo possano unirsi per lottare in difesa dei propri diritti e di quelli di tutta l’umanità oltre che per proteggere il Pianeta. Crediamo che l’unione faccia davvero la forza quando si tratta di arginare la violenza e di cambiare il mondo migliorandolo.

Marta Albè

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