I sogni sembrano dei film? È solo questione di dopamina

I sogni sono regolati dalla produzione di dopamina che avviene durante le ore notturne e non dall’inconscio, come siamo soliti pensare. E’ quanto sostiene un gruppo di ricercatori dell’Università La Sapienza di Roma, dell'IRCCS Santa Lucia e dell'Università de L'Aquila.

I sogni sono regolati dalla produzione di dopamina che avviene durante le ore notturne e non dall’inconscio, come siamo soliti pensare. È quanto sostiene un gruppo di ricercatori dell’Università La Sapienza di Roma, dell’IRCCS Santa Lucia e dell’Università de L’Aquila.

Quindi il perché sogniamo tutti in maniera diversa non è più un mistero. Monitorando, infatti, l’attività di un gruppo di volontari durante il sonno, il team ha constatato che c’è un rapporto che lega il mondo onirico alla produzione di dopamina e come dall’attivazione di determinate aree del cervello dipenda la possibilità di dar vita a sogni nitidi e simili ad autentici film, dei quali ci troviamo ad essere inconsapevoli spettatori.

In sostanza, mettete da parte il romanticismo perché alla base del ricordo dei sogni vi è un preciso meccanismo neurochimico, come si legge nello studio pubblicato sulla rivista Human Brain Mapping.

Grazie a una strategia innovativa che sfrutta l’elevata risoluzioni delle tecniche di neuroimmagine, i ricercatori hanno potuto misurare il comportamento “microstrutturale” di alcune aree del cervello, dimostrando che esiste una diretta implicazione del neurotrasmettitore dopamina negli aspetti salienti dell’esperienza onirica. Che il sogno sia bello o brutto, vivido o confuso, dipende quindi da meccanismi chimici.

Gli studiosi hanno preso in esame la malattia di Parkinson quale modello di riferimento in quanto i malati affetti da questa patologia hanno una carenza di dopamina. Nei 27 pazienti parkinsoniani i ricercatori, hanno scoperto che la nitidezza dei sogni dipendeva dal dosaggio dei farmaci dopaminergici: più veniva aumentato il livello di dopamina nei circuiti cerebrali recettivi a questo neurotrasmettitore, maggiori erano le possibilità che al risveglio i pazienti ricordassero perfettamente quanto sognato.

Il prossimo passo – fanno sapere i ricercatori – sarà adesso quello di comprendere quali aree del cervello generano i sogni e da cosa dipende la loro presenza o assenza.

Dominella Trunfio

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