Dominella Trunfio È conosciuta come la città azzurra perché tutte le sue case, i muri, le porte, le finestre, le fontane e perfino le strade sono colorate di questa tonalità.
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Chefchaouen si trova nella valle del Rif, la regione montuosa del Marocco settentrionale ma, fino agli anni Cinquanta, è rimasta un gioiellino nascosto, in quanto località sacra, infatti, era proibito l’ingresso agli stranieri.
Oggi, invece, è una meta turistica pittoresca perché tutta la medina, ovvero la città vecchia, è dipinta di azzurro. Sul perché lo sia ci sono diverse ipotesi, c’è chi dice che siano stati gli ebrei fuggiti dalle persecuzioni naziste a dipingere le loro abitazioni così, perché associavano questa tonalità al paradiso, c’è invece, chi sostiene che oltre a una scelta estetica, il blu funzioni come repellente per le zanzare.
La motivazione in realtà è solo marginale in confronto al risultato. Già Patrimonio Unesco, Chefchaouen fondata dagli spagnoli dell’Andalusia, sembra un villaggio incantato con vie irregolari e giardini rigogliosi. Ecco qualche splendido scorcio:
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