In Armenia, un miliardario ha pensato bene di rinchiudere dietro ad una gabbia tre leoni, due orsi e due porcellini d'India. Abbandonati, tutti ora versano in condizioni gravissime.
Costruirsi un piccolo zoo tutto personale e poi disfarsene quando se ne ha abbastanza, infischiandosene degli animali di cui ci si era fatti un vanto. Accade in Armenia, a Gyumri, dove un miliardario, preso dalla smania di onnipotenza, aveva pensato bene di rinchiudere dietro ad una gabbia tre leoni, due orsi e due porcellini d’India.
Un mini-zoo privato per farsi bello dinanzi ad amici e conoscenti, anche se quegli animali erano costretti in celle di cemento davvero anguste. Ma, passato il capriccio, passata anche la “festa” per quei poveri animali indifesi, che ora si trovano in preda ai morsi della fame e della sete, letteralmente impazziti.
I sette malcapitati sono la leonessa Maria, 7 anni, i suoi figli Geeta, 4 anni, e Zita, 2; gli orsi Masha, 4 anni, e Grisha, 9; e due porcellini d’India: tutti hanno vissuto per mesi in “condizioni terribili”, come riporta sul suo sito l’International Animal Rescue (IAR), organizzazione che si occupa della protezione degli animali.
Gli orsi sembrano particolarmente colpiti, la loro pelliccia è arruffata e sono pieni di paglia e sporcizia, uno dei leoni ha ferite sulla testa perché l’ha ripetutamente sbattuta contro le grate della sua gabbia, la leonessa, Maria, la madre dei due cuccioli, “giaceva con la testa contro le sbarre”, si legge su thedodo.com.
Dove sia finito il malvagio oligarca armeno non è dato saperlo, quello che si sa è che finora si sta prendendo cura di questi animali una coppia di anziani, tra l’altro indigenti, Hovhamnes e Alvina Madoyan, che, presi dalla compassione, portano loro del cibo.
“Ho perso il mio lavoro e non ho più nulla – racconta Hovhamnes – Mia moglie ed io stavamo camminando nello zoo deserto quando abbiamo sentito dei ruggiti terribili. Abbiamo trovato la leonessa e un suo cucciolo letteralmente con la bava alla bocca per mancanza di acqua. Io e mia moglie non possiamo sopportare di vedere creature di Dio che soffrono. Siamo andati a prendere acqua e abbiamo rimediato un po’ di carne da un macellaio locale”.
Intanto, venerdì scorso un team guidato dal Worldwide Veterinary Service (WVS) ha trasportato gli orsi in una recinzione temporanea dello Zoo di Yerevan, dove si attenderanno dei permessi prima di essere collocati nella Libearty Bear Sanctuary in Romania.
L’International Animal Rescue si sta adoperando per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla difficile situazione di questi animali, nell’attesa che le autorità armene si attivino.
“Il destino di questi animali – conclude un portavoce – non dovrebbe dipendere dalla filantropia di una coppia di anziani che a malapena hanno abbastanza per se stessi. È fondamentale che vengano spostati in un luogo dove possano essere curati”.
Germana Carillo
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