Apparentemente sembra un organo normale ma, se lo si osserva da vicino, si può benissimo notare che i tubi metallici del Grand Stalacpipe Organ, questo il suo nome, sono stati sostituiti dalle stalattiti determinando una perfetta unione tra natura e mano dell’uomo.
Si trova in cima a un piedistallo e attorno a esso ci sono solo centinaia di stalattiti, la cosa curiosa è che si tratta di uno strumento musicale che fa da cornice alla Virginia Luray Caverns, una delle tante caverne americane.
Apparentemente sembra un organo normale ma, se lo si osserva da vicino, si può benissimo notare che i tubi metallici del Grand Stalacpipe Organ, questo il suo nome, sono stati sostituiti dalle stalattiti determinando una perfetta unione tra natura e mano dell’uomo.
Il suo progettista è Leland W. Sprinkle, matematico e scienziato al Pentagono ma anche musicista che lo fece costruire in tre anni e dal 1956, l’organo suona per i visitatori di queste meravigliose grotte esplorate per la prima volta nel 1878.
Durante una visita, per festeggiare il compleanno del figlio nel 1954, Sprinkle ispirato da Andrew Campbell dello Smithsonian Institute, il quale aveva scoperto in precedenza le proprietà sonore delle stalattiti, decise di progettare l’organo con il contributo tecnologico della Klann Organ Supply.
Il suono, che non danneggia minimamente la caverna, è determinato da solenoidi con martelletti gommati che, una volta pigiata la tastiera, percuotono 37 stalattiti della caverna che diventano, quindi, le sue canne.
La sinfonia è quella che si può sentire in questi video, molto simile a campane ovatte; le diverse frequenze, che si possono ascoltare da ogni parte della caverna, sono dovute alle dimensioni tutte differenti delle stalattiti. Tutto ciò rende il Grand Stalacpipe Organ, il più grande strumento al mondo.
Dominella Trunfio
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