Ben 41 anni fa, l'australopiteco Lucy venne ritrovato da un team di paleontologi in Etiopia. Una scoperta che avrebbe cambiato la storia e che oggi Google celebra con uno dei suoi doodle
![lucy google](https://www.greenme.it/wp-content/uploads/2015/11/lucy_google.jpg)
Ben 41 anni fa, l’australopiteco Lucy venne ritrovato da un team di paleontologi in Etiopia. Una scoperta che avrebbe cambiato la storia e che oggi Google celebra con uno dei suoi doodle.
Era il 24 novembre 1974 quando ad Afar i paleontologi Yves Coppens, Donald Johanson, Maurice Taïeb e Tom Gray individuarono i resti di una femmina di A. afarensis di circa 25 anni, vissuta circa 3,2 milioni di anni fa. Una nostra piccola antenata, alta poco più di un metro e con un peso tra i 30 e 45 kg. Ma molto importante, probabilmente l’anello di congiunzione fra la specie umana e la scimmia.
Lucy presentava infatti denti simili a quelli dell’uomo ma il suo cranio era ancora molto simile a quello delle scimmie. La piccola antenata però è importante anche per un altro motivo. I frammenti scheletrici rinvenuti nel paesaggio etiopico forniscono l’esempio più completo di Australopithecus afarensis mai trovato. L’osso pelvico, il femore e la tibia erano intatti. Ciò ha permesso ai paleontologi di ipotizzare che Lucy e la sua specie fossero già bipedi.
Secondo alcune ricostruzioni, Lucy sarebbe morta sulle rive di una palude ma i suoi resti non furono mai toccati. Il corpo venne sommerso dal fango e si fossilizzò nel corso dei millenni.
Foto:Wiki
Curiosità. Il suo nome vero nome è A.L. 288 ma questa piccola ominide è stata ribattezzata Lucy in onore della canzone Lucy in the Sky with Diamonds dei Beatles. In amarico è nota come Dinqinesh, il cui significato è “Tu sei meravigliosa”.
Questa scoperta ha permesso di riscrivere un capitolo significativo della storia dell’evoluzione umana. Per questo oggi Google festeggia il 41° anniversario di quel momento storico.
Francesca Mancuso
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