Mal di schiena ed emozioni: come e perché le tensioni mentali influiscono sul benessere (VIDEO)

Fino a che punto le emozioni e le tensioni mentali possono agire sul nostro corpo? Davvero possono essere responsabili anche del mal di schiena? L'abbiamo chiesto al dottor Lorenzo Ferrante

Tutti sanno che posture sbagliate e sedentarietà possono far comparire mal di schiena e problemi a muscoli e articolazioni. Spesso però si sottovaluta il fatto che anche emozioni e preoccupazioni di vario genere possono influire sul nostro organismo andando a creare o ad acutizzare problemi in diverse zone del corpo.

Abbiamo voluto sapere qualcosa in più sul rapporto tra tensioni mentali e mal di schiena chiedendo delucidazioni a Lorenzo Ferrante, dottore in Scienze Motorie, chinesiologo professionista, educatore posturale, formatore e naturopata.

Cerchiamo innanzitutto di capire se davvero tensioni mentali ed emozioni possono influire sul benessere della nostra schiena.

“Su questo non c’è da avere dubbi. Tutte le tensioni di origine mentale, emozionale, emotiva, sentimentale e lo stress in generale, inducono a creare nel corpo delle risposte di difesa, esattamente come se avvenisse un attacco fisico: aumento degli ormoni dello stress (cortisolo), dell’adrenalina, vasodilatazione periferica (muscoli), vasocostrizione circolazione degli organi, maggior stimolazione del sistema nervoso, riduzione della profondità e aumento della frequenza della respirazione. Tutto questo si scarica, tra le altre cose sul muscolo diaframma, il muscolo principale della respirazione che si attacca proprio sulla schiena. Perciò una relazione più diretta di così?”

È quindi confermato che le emozioni, in particolare quelle negative, producono dei veri e propri cambiamenti metabolici ed è per questo che si ripercuotono anche sulla salute dei muscoli. Come precisa il dottor Ferrante:

“Il cortisolo ha, tra le altre, la funzione di alzare la glicemia, cioè far aumentare lo zucchero nel sangue in modo che sia più disponibile anche per i muscoli. Ma un suo eccesso può creare un catabolismo (distruzione) delle masse muscolari. Per questo molte persone molto stressate sono anche più consunte muscolarmente”.

Spesso si dice che chi ha molte tensioni nella zona cervicale e nella parte alta della schiena sente il peso di grosse responsabilità sul lavoro, mentre dolori nella parte più bassa della colonna vertebrale sarebbero più frequenti in chi ha grosse preoccupazioni per altri. Ma generalmente quali sono le zone del corpo più colpite dalla tensioni emotive e mentali?

“La tensione non guarda in faccia a nessuno. Ogni persona ha degli apparati più forti ed altri più deboli. Perciò in ognuno di noi, cedono sempre prima i più deboli a seconda della nostra genetica, e del nostro stile di vita. Diciamo che tutte le tensioni mentali vengono somatizzate sempre sul corpo: muscoli, organi, ghiandole, tessuti”.

Emozioni e tensioni mentali vanno quindi a colpire i nostri punti deboli quelli che magari già stiamo sovraccaricando con posture sbagliate (ad esempio quella davanti al pc per chi come noi lavora molte ore davanti allo schermo). Ma si può affermare che ad una emozione particolare, ad esempio le preoccupazioni sul lavoro, si associa spesso la stessa zona di sfogo?

Diciamo che le preoccupazioni del lavoro creano tensioni. Se una persona fa un lavoro dove assume delle posizioni abitualmente scorrette, è molto probabile che in quelle zone potrà manifestarsi un sintomo. Il problema è che ci sono molti posti dove questo può avvenire; cervicali, occhi, schiena, circolazione, respirazione, articolazioni delle spalle, anche, bacino. Per questo fare attività fisica corretta, posturale e motoria, rimette tutto a posto, anche quelle parti che neanche sappiamo essere state sottoposte a stress”.

Arriviamo quindi al punto fondamentale: visto che è davvero difficile eliminare del tutto lo stress dalla nostra vita (questo comunque non significa che non dobbiamo provare a farlo, QUI alcune idee) cosa possiamo fare per evitare che le tensioni mentali arrivino ad intaccare la salute della nostra colonna?

“La miglior attività per la colonna è la mobilizzazione delle vertebre fatta con una buona attività posturale non di potenziamento come molte discipline suggeriscono, ma di allungamento ed elasticità. Diffidate di chi afferma che al schiena va potenziata. Non è così! La schiena va scaricata. Detto questo, è meglio rivolgersi a professionisti che sanno cosa fare”.

Oltre alle tensioni siamo convinti che anche l’alimentazione giochi un ruolo importante sulle infiammazioni e dunque sulla comparsa di dolori anche alla schiena. È così?

“Certamente! Per l’alimentazione bisogna mantenere un intestino regolare mangiando molta fibra alimentare che faccia lavorare tranquillamente i nostri visceri: verdure cotte e crude e cibi integrali ed evitare o limitare al massimo i prodotti animali che sono acidificanti. L’intestino è strettamente collegato alla schiena e ai muscoli che su di essa, e su altre parti, sono attaccati. Se l’intestino si infiamma e si dilata a causa di fermentazioni o putrefazioni, intossicherà anche i tessuti muscolari e connettivali che sono in zona irrigidendoli. Questo crea i presupposti per avere, prima o poi, l’insorgenza di sintomi forti a carico anche delle strutture lombari. Per questo suggerisco a tutti di adottare un’alimentazione vegetariana e a chi è più motivato e più forte anche quella vegana”.

Potete vedere altri interessanti video del dottor Ferrante QUI.

Francesca Biagioli

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