Menopausa ‘meno… male’! Ecco come affrontarla al meglio

La Sigo, Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia, ha lanciato la campagna “Menopausa meno... male!” per dare tutte le informazioni che servono sul climaterio

Menopausa questa sconosciuta. Già perché, nonostante siano quasi 14 milioni le nostre compatriote al di sopra dei 50 anni che sono in menopausa, c’è ancora una gran bella confusione sul fatidico periodo del climaterio.

Cos’è davvero la menopausa? Comporta altri disturbi? È davvero così nera come sembra? Per rispondere a questa e ad altre domande la Sigo, Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia, ha lanciato la campagna “Menopausa meno… male!” per dare tutte le informazioni che servono e perché, con un’aspettativa di vita pari a 84 anni, le donne trascorrono in menopausa ben un terzo della loro esistenza.

Secondo un sondaggio Sigo su circa 2mila donne, la tranquillità è ben lontana all’arrivo della menopausa. Il 68% lo ritiene una fase negativa, soprattutto per i fastidi e i disturbi che ne sono correlati, e il 58% si sente peggio di come stava prima. In più, non tutte sanno che con il climaterio aumenta il rischio di disturbi cardiovascolari, osteoporosi e tumori.

LA TERAPIA ORMONALE – Il 35% delle donne ha assunto la terapia ormonale: solo nel 3% dei casi quelle che non lo hanno fatto è perché non hanno disturbi, il 20% pensa che non serva, più del 30% non è stata informata e il 43% ha paura degli ormoni.

Oggi sappiamo molto di più sulla terapia ormonale sostitutiva, l’unica i cui effetti, nel bene e nel male, sono documentati da molti studi – dice Francesca Nocera, presidente della Società Italiana di Ginecologia della Terza Età -. Non va prescritta a scopo preventivo o a dieci anni dall’inizio della menopausa, ma subito, e solo alle donne con sintomi e che non abbiano una controindicazione assoluta agli ormoni, come un pregresso tumore al seno; se la cura è personalizzata e la paziente è seguita per valutarne bene gli esiti, non è pericolosa ma vantaggiosa, specie nelle donne con molte vampate, segno di una maggior fragilità vascolare e quindi indicative di un maggior rischio per cuore e vasi”.

C’è da dire, in ogni caso, che oggi si usano dosaggi più bassi ed estrogeni molto selettivi, che non arrivano al tessuto mammari.

Quello che c’è da fare, quindi, è valutare caso per caso i rischi e i possibili benefici di una terapia ormonale e non perdere di vista la situazione generale: la donna in menopausa deve essere valutata anche per la condizione cardiovascolare, metabolica e di salute complessiva.

sondaggio sigo

NO AL FUMO – Una ricerca pubblicata su Nature Genetics, condotta su circa 70mila donne in tutto il mondo, ha chiarito che oltre due terzi delle oltre 40 regioni del genoma coinvolte nella regolazione della menopausa contengono geni che servono a mantenere integro il Dna. E, si sa, il fumo non aiuta in questo senso.

Ciascun gene può spostare l’insorgenza della menopausa di poche settimane come di un anno, ma tutti hanno a che fare con la riparazione dei danni al Dna: in pratica, se questi geni sono efficienti gli ovociti riescono a “risanare” meglio le mutazioni del genoma e sopravvivono più a lungo, allontanando il climaterio”, spiega John Perry, l’epidemiologo dell’Università di Cambridge autore dello studio.

Non è un caso i danni al Dna provocati dal fumo fanno anticipare la menopausa di uno o due anni.
In generale, insomma, non vi resta che prendere con positività questa nuova fase della vostra vita. Come tutte, va vissuta in piena serenità e, se proprio con tutti i sintomi che ne conseguono, non riuscite a campare, potete sempre cercare il metodo naturale che più fa per voi. Per il resto, date piena fiducia al vostro medico!

Germana Carillo

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