Se ognuno di noi rinascesse albero, lascerebbe alla propria città boschi al posto di cimiteri. Addio alle classiche tombe di marmo, il cimitero del futuro sarà un parco ricco di alberi.
Se ognuno di noi rinascesse albero, lascerebbe alla propria città boschi al posto di cimiteri. Addio alle classiche tombe di marmo, il cimitero del futuro sarà un parco ricco di alberi.
Arborvitae, cioè “L’albero della vita”, è il nome del progetto pensato dalle paesaggiste di A3Paesaggio, uno studio di architettura che ha deciso di dare una svolta alla cultura del cimitero e alle pratiche legate al fine vita.
Il progetto Arborvitae infatti prevede che dopo la cremazione le ceneri vengano raccolte in un’urna biodegradabile. La dispersione delle ceneri avverrà vicino alle radici di un albero. In questo modo si potrà passare dalla tipica architettura funeraria all’architettura del verde, in cui le tombe verranno sostituite dagli alberi.
Sappiamo quanto gli alberi siano importanti per il nostro Pianeta, sono una fonte di ossigeno e possiamo considerarli dei veri e propri guardiani della Terra. Le ideatrici del progetto hanno preso in considerazione gli alberi anche come figure simboliche che possono essere associate al mondo religioso, ad esempio al contatto tra il Cielo e la Terra.
In questo modo forse in futuro nelle nostre città non nasceranno più nuovi cimiteri così come siamo abituati a vederli oggi, ma dei veri e propri boschi, delle aree verdi che uniranno la sacralità della vita e della morte a quella della Natura.
L’idea è che ogni persona possa avere la possibilità di scegliere il proprio albero tra diverse specie. Le urne saranno in cartone e biodegradabili al 100%. Il progetto Arborvitae permetterà di evitare che le nostre città nei prossimi decenni rimangano senza alberi.
Il rischio è molto vicino alla realtà, dato che si ritiene che tra 150 anni Roma e Milano saranno completamente prive di alberi, soprattutto se l’avanzata del cemento continuerà senza tenere conto dell’importanza degli spazi verdi.
Tutto avverrà nel rispetto delle leggi e contribuirà a rinnovare il patrimonio boschivo e arboreo delle città, così come richiesto dal protocollo di Kyoto, che punta sulla valorizzazione del verde per la riduzione delle emissioni inquinanti, senza dimenticare l’opportunità di rendere più sostenibile la vita in città. Pensate che sia un buona idea?
Marta Albè
Fonte foto: Arborvitae
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