O Bag: le borse crudeli con bordo in pelliccia vera

O Bag, le coloratissime borse di FullSpot sono ormai sulla spalla di tutte o quasi. In silicone e con la possibilità di scegliere qualsiasi colore, le O Bag dal 2009 spopolano. Peccato però che la moda, anche in questo caso, non abbia per nulla guardato all'etica. E tra le tante possibilità di personalizzazione offerte dalle O Bag c'è anche quella che prevede un bordo in pelliccia vera

O Bag, le coloratissime borse di FullSpot sono ormai sulla spalla di tutte o quasi. In silicone e con la possibilità di scegliere qualsiasi colore, le O Bag spopolano dal 2009. Peccato però che la moda, anche in questo caso, non abbia per nulla guardato all’etica. E tra le tante possibilità di personalizzazione offerte dalle O Bag c’è anche quella che prevede un bordo in pelliccia vera.

Se ne poteva fare tranquillamente a meno visto che, comunque, le O Bag risultano ormai affermate e amate dal grande pubblico femminile. Ma questa giovane azienda probabilmente ha pensato di accontentare anche chi ancora vede nella pelliccia qualcosa di fashion.

Ed è così che ad arricchire le borse sono le pellicce dei conigli (lapin, come indica la stessa FullSpot). Per chi avesse dubbi, l’azienda scrive:

“Bordo in vera pelliccia di Lapin per rivestire O bag, in versione invernale. La scocca si ricopre di morbido pelo per la fredda stagione”.

Morbido pelo, ottenuto con macabri interventi (VEDI Angora: la terribile verità sulla lana dei conigli). Senza contare che solo il bordo in pelliccia ha un costo non da poco, semmai questo fosse in qualche modo rilevante.

Alcuni blog stanno lanciando iniziative di boicottaggio invitando a non acquistare le borse O Bag o ancora a scrivere una lettera all’azienda, invitandola a utilizzare pellicce sintetiche risparmiando la vita a questi poveri animali, sacrificati in nome della moda.

Ecco uno schema di mail/lettera tipo fornita dalla blogger Carmen Luciano, da inviare a customerservice@fullspot.it e cs@fullspot.it

Gentile azienda Full Spot,

vi scrivo questa mail per esternarvi la mia disapprovazione in merito alla vostra scelta di inserire bordi in pelliccia vera e in lana alle borse che disegnate e vendete.

Scegliere di applicare delle bordature in pelliccia vuol dire stare dalla parte dell’allevamento di animali destinati a morire in modo atroce per essere privati della propria pelle.

Tutto questo non lo si può tollerare da un’azienda così giovane che dovrebbe puntare al progresso e non al regresso.

La bordatura realizzata con i resti degli animali è veramente evitabile.

Avete, nella linea O Bag, anche bordi in pelliccia sintetica. Vi invito gentilmente a continuare nell’inserimento di quelli cercando di eliminare al più presto dai vostri articoli materiale derivato dal corpo degli animali.

Rimango in attesa di un vostro riscontro.

Dal canto sua, l’azienda precisa di “operare nel pieno rispetto delle normativa europee” e di “utilizza prevalentemente animali provenienti dalla catena alimentare”. Come se ci fosse una sofferenza di serie A e una di serie B (LEGGI CARNE DI CONIGLIO IN EUROPA: TUTTO L’ORRORE CHE NON VOGLIONO FARVI VEDERE).

Noi comunque lo ribadiamo. Mai più uccisioni in nome della moda.

AGGIORNAMENTO 10/11/2016

A partire dalla collezione autunno-inverno 2016/17 i prodotti a marchio O bag non conterranno pelliccia animale. L’azienda lo scorso Luglio ha finalmente deciso di integrare le politiche di responsabilità sociale adottando strategie commerciali rispettose degli animali. Un impegno intrapreso in collaborazione con LAV (Lega Anti Vivisezione) tramite l’adesione al Fur Free Retailer Program www.furfreeretailer.com della Fur Free Alliance. Al fine di assicurare il rispetto degli impegni assunti, l’azienda si impegna a richiedere ai propri fornitori adeguate certificazioni che assicurino l’assenza dei materiali di origine animale.

Ma gli articoli delle collezioni precedenti all’autunno-inverno 2016/2017 contenenti vera pelliccia non sono stati ritirarti e saranno ancora in commercio sino a esaurimento. Quindi, purtroppo, vedremo ancora pellicce sulle borse O bag per un po’.

Francesca Mancuso

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