Carezza: il leggendario lago arcobaleno nel cuore delle Dolomiti

Quale miglior periodo se non il fresco autunno per ammirare il Lago di Carezza, meta amata dagli escursionisti e suggestivo luogo legato a una leggenda?

Nelle Dolomiti, nell’alta Val d’Ega, poco distante da Bolzano, stretto da fitti abeti e circondato dalle vette del Catinaccio e del Latemar, troviamo infatti, un meraviglioso specchio d’acqua conosciuto come il lago arcobaleno.

Il piccolo laghetto alpino, infatti, si distingue dagli altri perché le sue acque, grazie al riflesso del sole, creano un effetto ottico attraverso il quale è possibile ammirare i colori dell’arcobaleno, dal blu fino al verde.

Come si arriva al Lago Carezza

Il Lago è raggiungibile dalla strada principale, venendo dal Brennero prendete l’uscita autostradale Bolzano Nord/Val d’Ega e poi guidate per circa 0,5 km in direzione di Bolzano. Dovrete andare in direzione Val d’Ega (SS 241) e poi continuare sulla Via Dolomiti, a Ponte Nova poi girate a sinistra per Nova Levante e proseguite per Carezza fino al parcheggio 1 Lago di Carezza (a circa 30 minuti dall’uscita dell’autostrada).

Per chi viene in macchina, potrete tranquillamente lasciare la macchina nel parcheggio a pagamento e cominciare la vostra escursione intorno al lago, infatti ricordate che è vietato scendere sulle rive del lago, ma è possibile “circumnavigarlo” grazie ad una passeggiata che corre tutto intorno allo specchio lacustre.

I parcheggi del Lago Carezza sono tre:

  • Parcheggio 1 (Lago di Carezza): il parcheggio è a pagamento
  • Parcheggio 2 (Via Bellavista): il parcheggio è gratuito per le auto. Il Lago di Carezza può essere raggiunto da lì in 5 minuti a piedi attraverso il sentiero n. 6 e il ponte sospeso. Divieto di parcheggio per camper!
  • Parcheggio 3 (Paolina): il parcheggio è gratuito per le auto. Il Lago di Carezza può essere raggiunto da lì in 20 minuti a piedi attraverso il sentiero n. 6 e il ponte sospeso. Parcheggio a pagamento per i camper dal lunedì a domenica dalle ore 19.00 alle 7.00 con una tariffa di 10,00€.

Quando andare al lago Carezza

carezza

@greenme

Il lago di Carezza è un luogo affascinante da visitare durante tutto l’anno, una meraviglia suggestiva durante la stagione invernale, in cui organizzano un mercatino di Natale proprio sulla passeggiata che circonda lo specchio d’acqua, ma incantevole anche durante la primavera, da marzo a maggio, quando il clima inizia a riscaldarsi e la natura circostante si risveglia e tira fuori i suoi nitidi colori vivaci. Quello è infatti il momento ideale per fare passeggiate intorno al lago, ammirare i fiori sbocciati e godersi un’atmosfera tranquilla, evitando l’afflusso turistico dei periodi più affollati.

Durante l’estate, solitamente da giugno a agosto, il clima è mite e il lago di Carezza si anima di visitatori, da tenere presente che durante l’estate potrebbe esserci un’affluenza turistica più elevata.

La stagione autunnale offre uno spettacolo mozzafiato grazie ai colori caldi e al foliage dei boschi circostanti. È un momento ideale per fare escursioni nei sentieri circostanti e ammirare il lago immerso in una cornice autunnale suggestiva.

Quanto tempo ci vuole per fare il giro del lago Carezza

Il tempo necessario per fare il giro del lago di Carezza dipende dal percorso scelto e dal ritmo di camminata, il percorso principale intorno al lago ha una lunghezza di circa 3 chilometri e può essere completato in 1 ora.

Dovete considerare anche la stagione in cui visitate il lago, in periodi di alta affluenza turistica potrebbe essere necessario più tempo a causa dellingente numero di visitatori che accorrono da tutto il mondo.

Perché il lago Carezza non è balneabile

Il lago Carezza non è balneabile a causa della sua natura alpina e delle caratteristiche geografiche specifiche, per prima cosa infatti va considerato che è un lago alimentato principalmente da sorgenti di acqua di montagna, il che significa che la temperatura dell’acqua rimane generalmente fredda, anche durante i mesi estivi. L’acqua gelida non rende confortevole nuotare o fare il bagno nel lago. Inoltre è relativamente profondo e ha un fondale irregolare, con zone rocciose e scogli. Ciò può comportare rischi per la sicurezza dei bagnanti, in particolare per chi non è esperto di nuoto o per chi non conosce bene le condizioni del lago.

In ultimo, ma non meno importante, è un lago da proteggere, pertanto non è possibile fare il bagno, né bivaccare sulle sue sponde, al fine di preservare l’ecosistema la sua bellezza naturale, l’accesso diretto all’acqua è limitato e non è consentito il nuoto o il bagno. Questa misura aiuta a evitare l’inquinamento e il deterioramento dell’ecosistema fragile del lago.

Nonostante non sia balneabile, il lago di Carezza offre comunque molte altre opportunità per godersi la sua bellezza, come fare passeggiate attorno al lago, ammirare il panorama. È un luogo ideale per rilassarsi e apprezzare la natura alpina in tutta la sua magnificenza.

Proteggiamo il Lago Carezza

Provincia di Bolzano, Idm Alto Adige e Comune di Nova Levante stanno lavorando affinché anche questa località venga maggiormente protetta dall’afflusso dei visitatori, e sta attuando misure per un’esperienza dolce, sull’esempio di quanto fatto per il Lago di Braies, le Tre Cime o i passi dolomitici.

Se richiamare turisti è cosa buona, l’overtourism è invece dannoso, per evitarlo e preservare il lago Carezza, è importante adottare misure di gestione del turismo sostenibile. Queste possono includere la regolamentazione del flusso turistico, la promozione di visite fuori dalle stagioni di punta, la diversificazione delle attrazioni turistiche per distribuire il flusso di visitatori e l’educazione dei turisti sull’importanza della conservazione dell’ambiente.

La leggenda del lago Carezza

Al lec de ergobando, come viene chiamato in ladino, è legata una curiosa leggenda che svelerebbe il perché di questo spettacolo cromatico insolito. Molti anni fa, viveva nel lago la bellissima ninfa Ondina che con il suo canto allietava il cammino dei viadanti.

Si narra che il mago Masarè si innamorò di lei e chiese aiuto alla strega Lanwerda per conquistare l’amata. Il consiglio fu quello di travestirsi da venditore di gioielli e creare un arcobaleno che unisse il Catinaccio al Latemar. Al mago l’idea piacque, così stese il più bel arcobaleno mai visto e si recò al lago dimenticando però di travestirsi.
Ondina rimase colpita dallo spettacolo ma appena vide il mago, si immerse nell’acqua e sparì per sempre. Masarè preso dal dolore e dalla rabbia distrusse l’arcobaleno e i gioielli in mille pezzi e li gettò nel lago.

Per questo motivo oggi il Lago di Carezza è colorato di azzurro, rosso, indaco, giallo e oro e si distingue da tutti gli altri delle Dolomiti. Il lago è una delle mete più visitate dell’Alto Adige anche nella stagione invernale, quando le acque sono ghiacciate.

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