Etichette energetiche: dal 26 settembre via caldaie e scaldabagni tradizionali. Cosa cambia

Etichette energetiche. Dal 26 settembre prossimo anche i sistemi per la climatizzazione invernale e gli scaldacqua fino ad una certa potenza avranno avranno un sistema di etichettatura che tenga conto dell'efficienza energetica di questi dispositivi

Etichette energetiche. Dal 26 settembre anche i sistemi per la climatizzazione invernale e gli scaldacqua fino ad una certa potenza avranno avranno un sistema di etichettatura che tenga conto dell’efficienza energetica di questi dispositivi.

Come già accade, altri elettrodomestici di uso quotidiano come lavatrici, frigoriferi e forni sono già dotati di etichette. Ma dal 26 settembre, con la direttiva Eco-design l’obbligo di etichettatura energetica dell’UE verrà esteso anche a caldaie, pompe di calore e scaldacqua.

Ciò, secondo l’Unione europea, permetterà di far risparmiare alle famiglie del Vecchio Continente circa 30 miliardi di euro entro il 2020.

“Se la vostra casa è dotata di una caldaia a gas convenzionale che utilizza 20 MWh di energia all’anno, una nuova caldaia a condensazione a gas permetterà di risparmiare €700 annui. Una nuova caldaia ripagherà il suo costo originale in soli sette anni ma ridurrà anche il consumo di energia di oltre il 20%” assicura l’Europa.

Senza contare i vantaggi in termini di riduzione delle emissioni. Numeri alla mano, i sistemi di riscaldamento ad alta efficienza energetica potrebbero far risparmiare 528 TWh di elettricità all’anno, evitando l’emissione in atmosfera di 110 milioni di tonnellate di CO2. Da canto loro, le caldaie e le pompe di calore ad alta efficienza potrebbero far risparmiare 124 TWh di energia elettrica, evitando l’emissione di 26 milioni di tonnellate di CO2.

ecodesignEtichetta

Le etichette energetiche avranno dunque il compito di aiutare i consumatori a scegliere i prodotti più efficienti. I requisiti di etichettatura per singoli gruppi di prodotti sono dettati dalle direttiva sull’etichettatura energetica dell’UE, un processo gestito dalla Commissione europea.

Dal 26 settembre dunque via libera a caldaie a condensazione, pompe di calore e sistemi ibridi, ma stop graduale alla vendita degli apparecchi tradizionali, una volta terminato lo stock nei magazzini.

Francesca Mancuso

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