Festa del Sacrificio 2015. In questi giorni (23-24 settembre 2015) avranno inizio le celebrazioni della Festa del Sacrificio, un rituale islamico che prevede la macellazione degli animali con taglio della gola, senza stordimento. In tale occasione verranno sacrificati migliaia di ovini.
In questi giorni (23-24 settembre 2015) avranno inizio le celebrazioni della Festa del Sacrificio, un rituale islamico che prevede la macellazione degli animali con taglio della gola, senza stordimento. In tale occasione verranno sacrificati migliaia di ovini.
L’appello degli animalisti è forte e chiaro: servono maggiori controlli contro le macellazioni fai-da-te, cioè contro le macellazioni eseguite al di fuori delle strutture preposte, senza rispettare le norme igienico sanitarie e senza alcun riguardo per la sofferenza degli animali, come sottolinea l’Enpa.
La macellazione rituale di per sé è una pratica legale che consente per motivi religiosi l’uccisione di animali per dissanguamento, tramite recisione della carotide, senza alcun obbligo di stordimento preventivo.
L’animale resta vigile e cosciente fino a quando il dissanguamento progressivo ne provoca la perdita dei sensi e poi la morte. Secondo la religione islamica soltanto questa procedura sarebbe in grado di preservare la purezza dell’animale e di consentirne il consumo alimentare.
Secondo l’Enpa, questo tipo di uccisione avviene senza pietà. Ma oltre a ciò che accade durante la Festa del Sacrificio, non possiamo smettere di pensare al destino a cui ogni giorno dell’anno vanno incontro gli animali da macello in tutto il mondo e alle condizioni di vita inadatte alla loro specie che questi stessi animali devono subire negli allevamenti.
L’Enpa spera che, come è accaduto per i sacrifici umani, anche quelli animali finiscano presto, per appartenere ad un lontano passato. L’Enpa tiene a sottolineare che gli animali sono esseri senzienti che hanno il nostro stesso diritto di vivere su questo pianeta: nessuno ha il diritto di ucciderli, neanche per motivi alimentari.
“Non critichiamo i precetti di una religione in quanto tale, condanniamo invece i riti crudeli, a qualsiasi credo essi appartengano. Il mio più grande auspicio è che sia finalmente possibile raggiungere intese reciproche che permettano di conciliare credo religioso e diritti degli animali, multiculturalismo e rispetto della legalità; siamo pienamente disponibili e desiderosi di avviare il dialogo con tutte le ogni comunità religiose” – ha spiegato la presidente di Enpa, Carla Rocchi.
La LAV si unisce all’appello per dire stop alla macellazione clandestina. In Italia la macellazione rituale può avvenire soltanto in uno dei 200 macelli autorizzati. Il timore è che anche quest’anno molti animali vengano abbattuti in giardini, case e garage al di fuori del rispetto della legge.
Infine, la LAV desidera rivolgere una richiesta alla popolazione: qualora si riscontrassero atti illegali, sarebbe bene chiamare il 112 o il 113 per richiedere l’immediato intervento, poiché la macellazione rituale clandestina rappresenta una violazione del codice penale.
Marta Albè
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