La campagna internazionale Make Fruit Fair nasce per chiedere all'Unione Europea di impegnarsi concretamente per una filiera della frutta tropicale più equa, che rispetti cioè fino in fondo l'ambiente e i diritti dei lavoratori.
Possiamo rendere la frutta tropicale più equa e sostenibile? La campagna internazionale Make Fruit Fair nasce per chiedere all’Unione Europea di impegnarsi concretamente per una filiera della frutta tropicale più equa, che rispetti cioè fino in fondo l’ambiente e i diritti dei lavoratori.
In Italia la campagna è promossa dal Gruppo di Volontariato Civile che ha creato la petizione online Make Fruit Fair. L’obiettivo della campagna è di migliorare le condizioni lavorative nelle piantagioni di frutta tropicale, in particolare banane e ananas, e di incoraggiare modalità commerciali democratiche e sostenibili per promuovere un consumo responsabile di questi prodotti.
La campagna è promossa da 19 organizzazioni non governative in Europa, Africa e America Latina. L’Unione Europea, i Governi, i supermercati e le industrie alimentari per rispondere alle richieste dei consumatori dovranno impegnarsi a garantire un prezzo equo per i produttori di frutta tropicale e che questa frutta sia prodotta rispettando i diritti umani.
I lavoratori dovranno essere pagati degnamente, la loro salute dovrà essere tutelata così come l’ambiente. Purtroppo oggi come oggi il mercato della frutta tropicale è dominato da pratiche commerciali ingiuste con violazioni dei diritti umani e sfruttamento dei lavoratori e dell’ambiente nei Paesi produttivi.
A volte non ci pensiamo, ma il casco di banane che per abitudine aggiungiamo nel carrello della spesa potrebbe essere prodotto in condizioni poco eque per i lavoratori e senza rispettare l’ambiente.
Proprio la produzione delle banane rappresenta uno degli ambiti in cui i lavoratori e l’ambiente sono più sfruttati. Con questa petizione si vuole dimostrare che le regole del commercio equo possono essere applicate sempre a partire da prezzo giusto, relazioni commerciali dirette e continuative, rispetto dei diritti delle persone e dell’ambiente, filiera trasparente e produzione sostenibile.
Preferiamo il cibo locale ma se di tanto in tanto vogliamo acquistare delle banane, un ananas o un altro frutto tropicale da assaggiare (ma anche cacao, cioccolato e caffè), ricordiamo di sceglierlo del commercio equo e solidale. Nella speranza che, per il bene dell’ambiente e dei lavoratori,condizioni più giuste vengano estese a tutta la filiera. Potrete firmare la petizione via web oppure nelle botteghe Altromercato presenti nel nostro Paese.
Firma qui la petizione Make Fruit Fair.
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