I bimbi e le donne in gravidanza in auto non dovranno più respirare il fumo passivo. Giro di vite del Ministero della salute sulle sigarette. Non si fumerà neanche negli spazi esterni degli ospedali e saranno eliminati dalla vendita i pacchetti da dieci
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I bimbi e le donne in gravidanza in auto non dovranno più respirare il fumo passivo. Giro di vite del Ministero della salute sulle sigarette. Non si fumerà neanche negli spazi esterni degli ospedali e saranno eliminati dalla vendita i pacchetti da dieci.
È questo in sintesi il contenuto della bozza di decreto legislativo del Ministero con cui si recepisce la direttiva Ue sul tabacco.
Direttiva Ue sul tabacco
Quest’ultima vieta le sigarette e il tabacco da arrotolare contenenti aromi caratterizzanti, prevede che sui pacchetti di prodotti del tabacco o di prodotti correlati vi siano delle avvertenze relative alla salute con immagini e testo che devono coprire il 65% della superficie esterna del fronte e del retro del pacchetto di sigarette o di tabacco.
Inoltre, fissa delle dimensioni minime per le avvertenze, abolisce le confezioni piccole per alcuni prodotti e anche tutti gli elementi promozionali e fuorvianti sui prodotti e fissa una serie di requisiti di sicurezza e di qualità per le sigarette elettroniche.
Nome della marca e immagini shock
Il nome della marca sarà sempre meno visibile. Inoltre, spariranno le scritte sul contenuto di catrame, nicotina e monossido di carbonio, ritenute ‘ingannevoli’, visto che le sostanze cancerogene sono almeno 40.
Il pacchetto di bionde per il 65 per cento sarà coperto da foto a colori molto forti e da frasi come “il fumo del tabacco contiene oltre 70 sostanze cancerogene” e “il fumo uccide”. Sul pacco verrà anche indicato il numero verde anti-fumo dell’Istituto superiore di sanità.
Via anche le sigarette con gli aromi e additivi che possano modificare odore, gusto o intensità di fumo e rendere più “attrattivo” il prodotto.
Sigarette elettroniche
Giro di vite anche per le sigarette elettroniche, che dovranno avere una chiusura a prova di bambino e un sistema di protezione dagli spargimenti di liquido.
Inoltre, quelle che usano nicotina non potranno essere vendute ai minorenni e dovranno avere un foglietto illustrativo con controindicazioni e informazioni sugli effetti nocivi e sulla capacità di indurre dipendenza. Anche sulle confezioni sarà scritto: “Prodotto contenente nicotina, sostanza che crea un’elevata dipendenza. Uso sconsigliato ai non fumatori”.
Secondo il Codacons, però, queste misure non basteranno a ridurre il numero di vittime, circa 80.000 l’anno in Italia, legate al tabacco. Per il Presidente Carlo Rienzi,
“Se davvero si vuole ridurre il numero di vittime prodotte dal fumo, il Ministero deve compiere serie analisi sulle centinaia di sostanze contenute dalle sigarette e sulla loro pericolosità per la salute umana, ed inserire la nicotina tra gli elementi che creano dipendenza, come oramai accertato dalla letteratura scientifica internazionale”.
L’Italia prova dunque a mettersi in pari, seguendo gli altri paesi europei che hanno già adottato queste misure. Ci riuscirà in tempi brevi? C’è chi pensa che l’unica soluzione per disincentivare davvero sia l’aumento dei costi. Secondo voi?
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