Expo, nutrire il Pianeta svuotando il mare? Il blitz di Geenpeace contro la pesca intensiva

Non possiamo nutrire il Pianeta svuotando il mare. Il problema della pesca eccessiva in Italia e nel mondo è ancora molto grave. Ecco perché Greenpeace questa mattina ha dunque deciso di inviare un messaggio forte e chiaro al ministro Martina.

Non possiamo nutrire il Pianeta svuotando il mare. Il problema della pesca eccessiva in Italia e nel mondo è ancora molto grave. Ecco perché Greenpeace questa mattina ha dunque deciso di inviare un messaggio forte e chiaro al ministro Martina.

L’associazione ambientalista si è riunita davanti al Ministero delle Politiche Agricole per protestare contro la pesca eccessiva e chiedere al ministro Martina di intervenire con urgenza per fermare il saccheggio dei nostri mari. Sappiamo già che in Italia e in Europa il pesce è al collasso e che ogni anno le scorte terminano sempre con troppo anticipo.

Gli attivisti si sono travestiti da acciughe in scatola e hanno esposto uno striscione con un messaggio molto chiaro “Expo: nutrire il Pianeta svuotando il mare?“. La Commissione Europea ha reso noti di recente che il 93% degli stock ittici del Mediterraneo è sovrasfruttato.

Proprio le acciughe, che fanno parte della tradizione gastronomica italiana, sono le specie più pescate nel nostro Paese e che avrebbero più bisogno di essere tutelate perché si trovano in grave declino.

Greenpeace denuncia il collasso delle popolazioni di acciughe, da anni sottoposte a pesca eccessiva. Un problema aggravato dalle licenze di pesca temporanee concesse dal Ministero negli ultimi anni. È il caso delle “licenze speciali” concesse alla flotta delle volanti a coppia operanti nello Stretto di Sicilia, rinnovate semestralmente, e di nuovo in scadenza il prossimo 30 giugno.

“Mentre sul palcoscenico internazionale di Expo il ministro Martina invoca principi di equità e sostenibilità ambientale, nella realtà di casa nostra non sembra preoccuparsi del grave problema della pesca eccessiva, che mette a rischio la sopravvivenza dei piccoli pelagici come le acciughe” – denuncia Serena Maso, campaigner Mare di Greenpeace Italia.

Secondo Greenpeace, anziché intervenire con misure efficaci per fermare il fenomeno, il Ministero delle Politiche Agricole persegue una gestione irresponsabile che svuota i nostri mari e mette in ginocchio un intero settore, a partire dalle attività di pesca più sostenibili.

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Oggi Greenpeace chiede dunque al ministro Martina di farsi carico in prima persona del problema, fermando il rinnovo dei permessi speciali in scadenza e attivando immediate misure per favorire la riduzione dello sforzo di pesca e il recupero degli stock ittici in declino. Al termine della manifestazione non violenta, una delegazione di Greenpeace ha consegnato alla segreteria del ministro Martina una lettera con la richiesta di un incontro urgente.

Consulta qui il briefing di Greenpeace “Acciughe al collasso”.

Marta Albè

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