Polveri sottili: l’inquinamento dell’aria fa invecchiare velocemente il nostro cervello

L'esposizione ad un alto tasso di inquinamento dell'aria provoca la riduzione del volume della materia bianca nei lobi frontale e temporale del cervello con la conseguenza che invecchia prima del previsto

Inquinamento atmosferico: le polveri sottili ci invecchiano il cervello. L’esposizione, infatti, ad un alto tasso di inquinamento dell’aria provoca la riduzione del volume della materia bianca nei lobi frontale e temporale del cervello con la conseguenza che invecchia prima del previsto.

Non solo quindi dannoso per i nostri polmoni, l’inquinamento non giova nemmeno alla nostra testa.

A sostenerlo è uno studio condotto dalla Keck School of Medicine dell’Università di Southern California di Los Angeles dal quale è emerso che l’inquinamento al quale, tra l’altro, siamo esposti in grande maggioranza è la causa di un’atrofia diffusa a carico della sostanza bianca, quella costituita dalle fibre di connessione che viaggiando in profondità collegano aree del cervello anche lontane fra di loro.

Gli studiosi americani hanno preso in esame poco più di 1400 donne sane, senza demenza, di età compresa tra i 71 e gli 89 anni. Con la risonanza magnetica hanno misurato i volumi di diverse aree cerebrali e poi, in base ai dati relativi all’inquinamento dell’aria e al luogo di residenza delle partecipanti tra il 1996 e il 2006, hanno stimato l’esposizione di ciascuna di esse alle polveri fini, in particolare il Pm2,5, quella frazione delle polveri con diametro inferiore ai 2,5 micron (dimensioni talmente minuscole che rendono questo particolato molto pericoloso per il nostro organismo, dal momento che penetra più facilmente nelle vie respiratorie e rimane più a lungo in sospensione nell’aria).

Dai risultati è venuta fuori l’esistenza di un’associazione tra livello di inquinanti nell’aria e atrofia cerebrale: ad ogni aumento di 3.49 microgrammi per centimetro cubo di esposizione cumulativa agli inquinanti, c’era un calo di 6,23 centimetri cubi di materia bianca nei lobi frontale e temporale e nel corpo calloso, che corrisponderebbero a un paio di anni di invecchiamento del cervello. Nessuna associazione, invece, per quanto riguarda la materia grigia, quella composta dai neuroni.

I nostri risultatievidenzia Jiu-Chiuan Chen, responsabile dello studio – sono una prova convincente del fatto che varie aree del cervello che invecchia, in particolare la sostanza bianca, sono un importante bersaglio degli effetti neurotossici indotti dall’esposizione di lungo periodo alle polveri sottili dell’aria“.

C’è da preoccuparsi, insomma? Certo! Esporsi ad inquinanti dispersi nell’aria, dicono gli esperti, porta anche a infiammazioni croniche, a patologie dell’apparato cardiovascolare con aumento della arteriosclerosi e del sistema respiratorio. Non è un bel quadretto quello che stiamo dipingendo con le nostre stesse mani…

Germana Carillo

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