Creare le celle fotovoltaiche grazie a speciali stampanti, portando energia pulita a chi ancora vive senza elettricità. In tutto il mondo 1,3 miliardi di persone non hanno accesso all'energia ma la soluzione potrebbe essere fornita dalle celle realizzate con questa tecnica
Creare le celle fotovoltaiche grazie a speciali stampanti, portando energia pulita a chi ancora vive senza elettricità. In tutto il mondo 1,3 miliardi di persone non hanno accesso all’energia ma la soluzione potrebbe essere fornita dalle celle realizzate con questa tecnica.
Il costo dell’energia prodotta dal sole è diminuito parecchio negli ultimi decenni, passando da 40 dollari a watt del 1977 a 0,74 del 2013. Questa tendenza è destinata ad accelerare il miglioramento dell’efficienza e le nuove tecnologie. Una buona notizia per chi vive nei paesi sviluppati e vuole optare per una soluzione più pulita. Ma è un’ottima notizia per chi invece non ha il “lusso” dell’elettricità.
A spiegarne i vantaggi è stato Scott Watkins della ditta coreana Kyung-In Synthetic, in occasione della Smart Villages session alla World Conference of Science Journalists di Seoul, che si è svolta nei giorni scorsi.
Nei paesi poveri, una forma di energia più economica e più pulita è ancora più importante e difficile. Ma grazie alle celle fotovoltaiche a basso costo realizzate con la stampa 3D tutto questo potrebbe essere realtà.
Celle solari così sottili richiedono infatti solo una stampante industriale per la produzione e sono anche poco costose da produrre. A differenza dei pannelli tradizionali, le celle fotovoltaiche stampate sono flessibili, il che facilita anche il trasporto verso le aree rurali.
Un settore che promette bene. Nel giro di pochi anni, infatti, gli interessi e i finanziamenti per la ricerca a favore delle celle fotovoltaiche realizzate con la stampa sono decollati passando dal 3% di efficienza al 20%.
Oltre alla praticità, secondo Watkins, un altro vantaggio delle celle solari stampate è quello di adottare materiali come la perovskite, un cristallo che offre elevati rendimenti, al contrario delle attuali tecnologie usate dai pannelli a base di silicio, che richiedono una grande quantità di luce solare.
“Ho visto dal vivo come la tecnologia abbia permesso alle comunità povere urbane dell’India ad accedere all’elettricità off-grid”, spiega Watkins. “Il successo è dovuto all’economicità e alla semplicità. Il film per una cella solare 10×10cm è sufficiente a generare fino a 10-50 watt per metro quadrato”.
Tuttavia, le celle solari stampate hanno dimostrato di essere vulnerabili all’umidità e potrebbero causare contaminazione da piombo in caso di rottura. Per questo si sta già lavorando alle soluzioni “a spruzzo”, ancora più sicure.
Ma ci sono altri problemi da risolvere. Secondo Bernie Jones, co-leader dell’iniziativa Smart Villages, anche se il metodo di produzione di pellicole solari a basso costo è stato perfezionato, replicare il processo di produzione richiede una grande quantità di capitale.
“Gli imprenditori che si sono già impegnati non possono permettersi di investire in macchine da stampa necessarie per produrre strisce solari a basso costo”, spiega.
Altre ifficoltà coinvolgono la creazione di una rete di distribuzione, più difficile per chi vive nelle zone difficilmente raggiungibili. Per questo una soluzione potrebbe essere fornita dalla nascita di cooperative nelle comunità locali.
Nonostante le sfide, le celle solari stampate sono un potente strumento di lotta alla povertà e rappresentano un passo importante verso l’obiettivo di produrre il 100% di energia da fonti rinnovabili in tutto il mondo.
Francesca Mancuso
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