BPA nei cibi in scatola, l'Environmental Working Group ha deciso di approfondire l'argomento e di capire quali sono le aziende che lo utilizzano. Il BPA è un interferente endocrino spesso utilizzato nel rivestimento di scatolette e lattine ed è stato collegato a diversi problemi di salute, dall'infertilità ai problemi di sviluppo del feto.
BPA nei cibi in scatola, l’Environmental Working Group ha deciso di approfondire l’argomento e di capire quali sono le aziende che lo utilizzano. Il bisfenolo A è un interferente endocrino spesso utilizzato nel rivestimento di scatolette e lattine ed è stato collegato a diversi problemi di salute, dall’infertilità ai problemi di sviluppo del feto.
Si tratta di un estrogeno sintetico che secondo quanto comunicato dall’EWG è stato collegato a cancro al seno, danni riproduttivi, problemi di sviluppo mentale, malattie cardiache e non solo. Molte aziende negli Stati Uniti hanno promesso di smettere di utilizzare il Bisfenolo A nelle lattine per il confezionamento dei cibi in scatola, ma i consumatori non hanno mai avuto modo, fino ad ora, di sapere quali fossero le aziende con prodotti davvero BPA-Free.
L’Environmental Working Group allora ha deciso di analizzare 252 marchi di prodotti in scatola per scoprire quali aziende stessero utilizzando confezioni con rivestimento contenente bisfenolo A. Dalla ricerca condotta dall’EWG da gennaio ad agosto 2014 è emerso quanto segue.
I seguenti 78 marchi utilizzano lattine con rivestimento a base di BPA per tutti i loro prodotti in scatola.
fonte foto: ewg.org
Questi 31 marchi utilizzano soltanto lattine BPA-Free per confezionare tutti i loro prodotti in scatola.
fonte foto: ewg.org
Almeno altri 100 marchi risultano in una categoria incerta perché non hanno risposto al sondaggio dell’EWG o perché hanno fornito risposte incomplete e informazioni insufficienti. Per l’Environmental Working Group è molto importante che le aziende che utilizzano ancora lattine con rivestimento contenente BPA abbandonino questa abitudine e scelgano confezioni BPA-Free come hanno già fatto numerosi marchi.
Per questo motivo l’EWG ha lanciato una petizione rivolta direttamente alle aziende che dovrebbero prepararsi ad un cambiamento. Dunque negli Stati Uniti sono ancora molti i prodotti in scatola confezionati con l’impiego del BPA.
Secondo l’EWG, il problema più grande riguarda il fatto che i consumatori non possono sapere con certezza se stiano comprando dei prodotti alimentari confezionati utilizzando una sostanza tossica come il BPA. Con questa analisi l’EWG spera di aiutare i consumatori USA ad evitare i prodotti confezionati con BPA ma anche di spingere le aziende a prendere decisioni commerciali più intelligenti.
Sarebbe importante che una ricerca di questo genere avvenisse anche in Italia, per capire quali sono i prodotti in scatola davvero BPA-Free. Nel frattempo, non dimentichiamoci dei consigli per cercare dii evitare il più possibile il BPA.
Scarica qui il rapporto dell’Environmental Working Group “BPA in Canned Foods”.
Fonte foto: ewg.org
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