Clonazione animale: l’Europa dice sì al divieto totale

Vietare la clonazione degli animali da allevamento e l'importazione di prodotti provenienti da bestiame clonato all'interno dell'Unione europea. È quanto stabilisce un progetto di relazione congiunta delle commissioni dell'ambiente e dell'agricoltura del Parlamento europeo che verrà votato oggi

Vietare la clonazione degli animali da allevamento e l’importazione di prodotti provenienti da bestiame clonato all’interno dell’Unione europea. È quanto stabilisce un progetto di relazione congiunta delle commissioni dell’ambiente e dell’agricoltura del Parlamento europeo che verrà votato oggi.

L’obiettivo è quello di sospendere l’utilizzo della tecnica di clonazione nell’UE per animali da allevamento, ma anche l’immissione sul mercato di animali clonati vivi e di cloni di embrioni e la commercializzazione di alimenti, come la carne e il latte, derivati da cloni animali.

Nel loro progetto, i co-relatori propongono di vietare l’importazione e l’immissione sul mercato dei discendenti di animali clonati e degli alimenti provenienti da cloni e dalla loro progenie. Se la proposta dovesse passare, verrebbe esteso il campo di applicazione a tutte le specie di animali di allevamento.

Alla base dei divieti che verranno presi in esame ci sono problemi legati alla salute dei consumatori e al benessere degli animali sollevati proprio in relazione alla clonazione degli animali. James Holtum, un portavoce del gruppo ECR (European Conservatives and Reformists Group) ricorda che la pecora Dolly, il primo animale ad essere clonato nel 1996, morì pochi anni dopo.

“Questo è il nocciolo principale della preoccupazione. Ci sono questioni etiche ovviamente, ma ci sono anche problemi di benessere degli animali, messo a rischio con le tecniche di clonazione che sono attualmente utilizzate. Non si pratica generalmente in Europa, ma è più ampiamente diffusa negli Stati Uniti, in Canada e parti del Sud America, dove hanno appena clonato i principali animali da allevamento”, spiega Holtum.

La questione principale è ora capire se la commissione deciderà in sede di votazione di andare oltre e vietare la clonazione in modo permanente in tutta l’UE, compreso il divieto di qualsiasi cibo da discendenti di animali clonati. Sono stati presentati 189 emendamenti e il percorso sarà lungo. Staremo a vedere.

Resta il fatto che la maggioranza assoluta dei cittadini europei e italiani boccia la possibilità che latte, formaggi e carne provenienti da animali clonati arrivino sulle proprie tavole per motivi ambientali, etici, sanitari ed economici.

Per leggere la proposta clicca qui

AGGIORNAMENTO DEL 17/06 ORE 18.30

Le commissioni per l’agricoltura e lo sviluppo rurale (AGRI) e per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (ENVI) del Parlamento europeo hanno adottato a larga maggioranza (82 voti favorevoli, 8 contrari e 8 astensioni) il Progetto di Relazione sulla clonazione, che trasforma la proposta direttiva in regolamento ed esprime parere contrario alla clonazione di animali per la produzione alimentare, inclusi i loro discendenti e materiale da riproduzione e anche gli alimenti derivati come latte e carne, nell’Unione europea od importati da Paesi terzi, che dovranno adeguarsi alle regole comunitarie.

“È doveroso lo stop alla pecora dolly nel piatto con la stragrande maggioranza dei cittadini italiani ed europei che ritengono la clonazione a fini alimentari insicura per le future generazioni, che non faccia bene alla salute e che sia innaturale secondo l’ultimo sondaggio di Eurobarometro”, afferma la Coldiretti nel commentare il voto.

La decisione delle commissioni dell’Europarlamento è anche un segnale chiara nei confronti delle trattative sugli accordi TTIP di libero scambio tra Unione Europea e Stati Uniti, dove la pratica della clonazione animale si è rapidamente diffusa, al pari di Brasile e Argentina. La palla passa adesso alla plenaria, il prossimo settembre.

Roberta Ragni

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