Creme solari, conoscete davvero le caratteristiche dei prodotti per la protezione solare e per l’abbronzatura? L’estate si avvicina e il caldo è arrivato. E’ il momento dei weekend al mare, al lago o in montagna, delle vacanze e delle giornate da trascorrere finalmente all’aria aperta.
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Creme solari, conoscete davvero le caratteristiche dei prodotti per la protezione solare e per l’abbronzatura? L’estate si avvicina e il caldo è arrivato. È il momento dei weekend al mare, al lago o in montagna, delle vacanze e delle giornate da trascorrere finalmente all’aria aperta.
Ecco allora in arrivo i consigli dell‘Environmental Working Group (EWG) per imparare a conoscere meglio le creme solari. Proprio in questi giorni l’EWG ha pubblicato una classifica che boccia i prodotti solari peggiori e elegge i migliori, ricordando che purtroppo l’80% delle creme solari in vendita negli Usa (ma la classifica comprende marchi presenti anche in Italia) non funziona o contiene ingredienti preoccupanti.
Qui di seguito potete leggere le raccomandazioni dell’Environmental Working Group sull’utilizzo di prodotti e creme solari, con informazioni di cui forse non siete ancora al corrente.
Melanoma
Le diagnosi di melanoma sono in aumento nonostante la diffusione delle creme solari. Gli scienziati ritengono che le creme solari, da sole, non possano invertire questa tendenza. Ma fornire una buona protezione solare può svolgere un ruolo importante per prevenire le scottature, che sono un importante fattore di rischio per il melanoma, a condizione di utilizzarle in modo corretto. Qui maggiori informazioni.
SPF
Secondo l’Environmental Working Group, non dobbiamo lasciarci ingannare dalle creme solari con SPF alto. L’FDA negli Usa ha vietato la vendita di creme solari con SPF (fattore di protezione solare) superiore a 50+, perché tali valori sarebbero fuorvianti. Tra i solari valutati dall’EWG nella classifica sopracitata, molti vengono pubblicizzati come ad SPF alto, ma non sempre garantiscono i risultati promessi. Qui altre info.
Vitamina A
Secondo i dati dell’EWG, l’industria dei prodotti solari aggiunge una forma di vitamina A nella formulazione di diversi prodotti solari, come le creme solari per la spiaggia e per lo sport, le creme idratanti con SPF e i balsami per le labbra con protezione solare. La vitamina A presente nei prodotti solari come Retinyl palmitato da una parte rappresenta un antiossidante che combatte l’invecchiamento della pelle, ma dall’altra potrebbe costituire una sostanza in grado di favorire lo sviluppo di tumori cutanei e di lesioni durante l’esposizione al sole.
I filtri solari europei sono migliori
Una buona notizia per noi. Mentre negli Stati Uniti si possono utilizzare soltanto tre ingredienti come filtro per i raggi UVA, in Europa i formulatori hanno a disposizione tutte le sette sostanze chimiche che filtrano i raggi UVA per la realizzazione di prodotti solari. In Europa si utilizzano da anni sostanze chimiche per la protezione solare che rendono le creme solari più potenti contro gli UVA rispetto ai prodotti in vendita negli Stati Uniti.
Le creme solari non proteggono la pelle da tutti i danni del sole
Le radiazioni ultraviolette del sole generano radicali liberi che danneggiano il DNA della pelle e che accelerano l’invecchiamento delle cellule, fino al rischio di causare il cancro alla pelle. Le creme solari possono aiutare a ridurre questi danni ma non ad impedirli completamente. L’EWG raccomanda di scegliere creme solari ad alta protezione e di applicarle di frequente. Qui maggiori informazioni.
Alcuni ingredienti causano allergie
Attenzione agli ingredienti che compongono le creme solari se siete dei soggetti allergici. In particolare in questo caso dovreste prestare attenzione agli ingredienti con cui i prodotti solari sono formulati. Prestate attenzione in particolar modo alle indicazioni per il contenuto di nichel, cromo e cobalto e alla presenza di profumazioni sintetiche. Se avete la pelle sensibile al profumo, scegliete creme solari prive di fragranza.
Nanoparticelle nei filtri solari minerali
L’EWG rivolge la propria attenzione ai filtri solari minerali, che potrebbero contenere delle nanoparticelle. Il riferimento è ai filtri solari a base di ossido di zinco e biossido di titanio che potrebbero contenere nanoparticelle di dimensioni pari ad un ventesimo rispetto allo spessore di un capello. L’EWG valuta in modo positivo i filtri minerali per la protezione solare, ma l’FDA vorrebbe limitare l’uso di filtri minerali instabili. Qui altre info.
Interferenti endocrini nelle creme solari
L’FDA e l’Environmental Working Group hanno espresso la propria preoccupazione sulla possibilità che nelle creme solari possano essere presenti delle sostanze di sintesi potenzialmente dannose per la salute, con riferimento agli interferenti endocrini, degli elementi che possono ostacolare il corretto funzionamento del nostro sistema ormonale.
Vitamina D
Fare attenzione ad esporsi al sole non significa evitare di trascorrere del tempo all’aria aperta. Infatti l’esposizione alla luce solare è fondamentale per permettere al corpo di produrre la vitamina D. L’EWG raccomanda di tenere sotto controlli i livelli di vitamina D a chi per vari motivi trascorre poco tempo al sole e all’aria aperta. Secondo l’EWG, il problema è che proprio l’utilizzo di creme solari potrebbe inibire la produzione di vitamina D. Qui altre info.
Leggi anche: Vitamina D: l’importanza del sole e i miti da sfatare
La protezione solare non funziona subito
Spesso dimentichiamo di leggere le indicazioni per l’utilizzo presenti sulle confezioni dei prodotti solari. Dovremmo fare più attenzione, dato che idealmente dovremmo applicare la crema solare circa 20-30 minuti prima di uscire all’aperto e di esporci al sole, in modo che possa essere assorbito prima dell’inizio dell’esposizione. Altrimenti potremmo rischiare di scottarci. E soprattutto se abbiamo la pelle delicata e abbiamo paura di scottarci, non dobbiamo dimenticare di riapplicare le creme solari di frequente, non solo dopo il bagno.
Fonte foto: interestingtopics.net
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