Ammirare il cielo tra le fronde degli alberi secolari. Un cielo che difficilmente riusciremmo a vedere dalle città. Una tela blu e nera, bucata dalla luce delle stelle. A immortalare la meraviglia della volta celeste notturna è stata la fotografa Beth Moon
Ammirare il cielo tra le fronde degli alberi secolari. Un cielo che difficilmente riusciremmo a vedere dalle città. Una tela blu e nera, bucata dalla luce delle stelle. A immortalare la meraviglia della volta celeste notturna è stata la fotografa Beth Moon.
Proprio gli alberi secolari illuminati da raggi cosmici sono l’oggetto del suo progetto “Diamond Nights”. Moon ha trascorso gli ultimi 14 anni a fotografare gli alberi più antichi del mondo alla luce del giorno, ma in questa serie li ha immortalati durante la notte.
I soggetti preferiti sono stati soprattutto baobab e Aloe dichotoma ammirate in Africa.
Rivela la fotografa che il rapporto con il selvaggio ha sempre svolto un ruolo importante nel suo lavoro. Questa serie è stata ispirata da due affascinanti studi scientifici che collegano la crescita degli alberi al movimento celeste e ai cicli astrali.
I ricercatori dell’Università di Edimburgo hanno dimostrato che gli alberi crescono più rapidamente quando alti livelli di radiazione cosmica raggiungono la superficie terrestre, concludendo che l’impatto delle radiazioni sulla crescita degli alberi vale anche più della temperatura annuale o della pioggia.
Il secondo studio, condotto da Lawrence Edwards, ha evidenziato che i germogli degli alberi cambiano forma e dimensioni ritmicamente, seguendo cicli regolari durante tutto l’inverno, direttamente in correlazione alla luna e ai pianeti. La quercia, ad esempio, sembra cambiare in presenza di Marte, il faggio di Saturno e la betulla di Venere. Edwards ha anche scoperto che le linee elettriche aeree hanno interrotto questa influenza planetaria.
“Al calar della sera sulle Makgadigadi Pans, grandi alberi stanno crudamente contro l’orizzonte, rami senza foglie sono raggiunti dalla luce. Mentre il sole scende più basso, il cielo si scarica di tutti i colori, illuminandosi di rosso. Sul lato opposto del cielo, l’ombra della Terra avanza sempre di più, portando una cortina di indaco e la promessa di una notte serena. La scienza e l’arte si fondono” spiega Moon sul sul sito.
Quasi tutti gli alberi si trovavano in aree veramente selvagge e remote, lontane dalla civiltà e dall’inquinamento luminoso nell’emisfero meridionale dell’Africa in Botswana, Namibia e Sud Africa.
Foto: Bethmoon
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